Violenza di gruppo a Milano, i due calciatori: “Video cancellato ci scagiona”

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(Adnkronos) – Un video, realizzato con un cellulare, e poi cancellato per non farlo trovare alla fidanzata potrebbe essere l’elemento difensivo di punta per i calciatori del Livorno, Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale di gruppo su una studentessa americana di 22 anni. A spiegarlo il difensore dei due giovani, l’avvocato Leonardo Cammarata. 

Del video hanno parlato entrambi durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano Sara Cipolla e la pubblica accusa, i pm Alessia Menegazzo e Letizia Mannella, “ha preso nota e faranno accertamenti, senza clamore mediatico. Sul famoso video ‘cancellato’ verranno fatti accertamenti informatici”, spiega il legale. “Abbiamo i video, nel bene e nel male, e questi restituiscono il contesto completo”, conclude l’avvocato. 

Mattia Lucarelli, arrivato accompagnato dal padre Cristiano in tribunale a Milano, si è sempre dichiarato innocente. Oltre ai due calciatori del Livorno, ci sono altri tre ventenni indagati. Secondo quanto ricostruito la vittima, dopo aver accettato un passaggio in auto dal gruppo di giovani, sarebbe stata violentata in un appartamento in zona piazzale Libia. 

“Siamo innocenti, ma siamo pentiti per le parole offensive e volgari rivolte a quella ragazza straniera”. Sono queste le parole che, riferisce il difensore Cammarata, Lucarelli e Apolloni hanno pronunciato in propria difesa nell’interrogatorio di garanzia.  

“E’ stata una liberazione poter raccontare la nostra versione”, dicono. Mattia ha risposto per circa 90 minuti alle domande, stesso tempo anche per Federico, accompagnato dal padre e dal fratello. Entrambi hanno cercato di nascondersi alle telecamere presenti al settimo piano del Palazzo di giustizia.  

“La ragazza è sempre stata consenziente” dunque nessuna violenza si è consumata. E’ la testimonianza dei due ragazzi, come riferita dal legale di Lucarelli. “La ragazza è sempre stata d’accordo” rispetto a quanto accaduto la sera tra il 26 e il 27 marzo scorso hanno affermato i due arrestati i quali “hanno spiegato il clima della serata, un clima molto, molto goliardico” riferisce il legale. 

 

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