(Adnkronos) – “Quello della sponsorizzazione tecnica è sicuramente un mercato in crescita come costi. E’ un media di comunicazione, le aziende le fanno per avere visibilità ed è alternativo ad altri tipi di investimento. Sicuramente oggi è una modalità di investimento su cui le aziende stanno investendo più che in passato ed è uno strumento un po’ più costoso rispetto a 5-10 anni fa. Il mercato non ha subito un drop di costi dovuti al covid ma è rimasto su quei livelli e anzi oggi c’è più competizione ed i costi sono aumentati”. Questo il parere espresso di Gianluca Pavanello Ceo Macron, all’Adnkronos, sul mercato delle sponsorizzazioni sportive, in particolare nel calcio. I grandi club internazionali di calcio sono monopolizzati da 2-3 grandi aziende come Nike, Adidas e Puma.
“Oggi ci sono una serie di top club, una ventina, che sono ad appannaggio di questi brand e noi in questo momento siamo più presenti in una fascia leggermente inferiore. In Italia avevamo la Lazio e il Napoli, ora abbiamo il Bologna, l’Udinese, la Sampdoria e altri, in Spagna abbiamo la Real Sociedad, terza in classifica, in Francia il Nantes e il Nizza. Club di una fascia inferiore rispetto a top club come Psg, Liverpool, Chelsea e Real Madrid. Se un domani potremmo ambire a sponsorizzare un club tipo il Liverpool? Non lo so, forse si, ma diciamo che oggi la mostra strategia è quella di continuare a crescere un passo alla volta, in modo sano, con grande attenzione ai prodotti, al design e alla qualità. Dove ci porterà questo lo vedremo. Nel rugby siamo il player più importante, con tre nazionali su sei del Sei Nazioni e già oggi abbiamo quel tipo di partnership. Nel calcio ci sono una serie di club monopolizzati soprattutto da Nike e Adidas”.
“In Italia e non solo siamo su tanti tavoli. Siamo soddisfatti del nostro portafoglio anche perché il calcio è importante ma noi vogliamo essere presenti su tante discipline”, ha aggiunto Pavanello. Ultimo accordo arrivato è quello che legherà nuovamente la famiglia sportiva dilettantistica più grande d’Europa, la Lnd, al partner Macron per la fornitura di materiale tecnico ed accessori. Macron investe molto nel calcio ma è un top brand in altri sport. “Nel rugby abbiamo la nazionale italiana, nel basket abbiamo appena firmato con la Nazionale azzurra. In Italia abbiamo una bella visibilità e ne siamo soddisfatti, poi se dovessero arrivare delle opportunità, le valuteremo, ma oggi siamo focalizzati ad aumentare gli investimenti su altre geografie, anche perché l’azienda comunque fa l’85% del fatturato fuori dall’Italia. Abbiamo più di 90 club professionistici sponsorizzati direttamente da noi, operiamo in oltre 20 mercati vendendo anche ad tante altre società professionistiche e semi”.
“Il bilancio Macron nel 2022 è stato da record. E’ stato il nostro miglior anno di sempre se parliamo di sport. Anche nel 2020 e 2021 abbiamo fatto due ottimi bilanci ma perché, alla parte sport si è unita una parte di business legata ai dispositivi di protezione individuale, ma al netto di questo progetto di 12 mesi, se parliamo di sport, il 2022 è stato il migliore di sempre, con una crescita molto importante. Nel 2019 eravamo a 113 milioni e abbiamo chiuso il 2022 a più di 170 milioni di euro. Anche dal punto di vista della marginalità è stato un anno molto buono e anche il 2023 è partito in maniera molto veloce”, ha spiegato Gianluca Pavanello Ceo Macron, all’Adnkronos, parlando dello stato di salute dell’azienda di abbigliamento sportivo.
“Il calcio è la disciplina più praticata, ma per noi ci sono anche altre discipline molto importanti, come rugby e basket e l’ultimo arrivato è il padel, che sentiamo molto nel nostro dna, perché è fortemente contaminato dal calcio per i tanti calciatori che ci si sono dedicati. Ci siamo buttati da quasi due anni in questo mondo, sia con una collezione di abbigliamento che di attrezzi, quindi di racchette. Stiamo iniziando a muovere i primi passi in modo deciso e veloce ed è una disciplina dove vogliamo investire e crescere. Il 2023 anno chiave per il padel? A Roma c’è un boom pazzesco, ma il padel è una realtà ed ha un futuro importante. Abbiamo come testimonial ad oggi Simone Cremona, campione italiano, con cui abbiamo ottima collaborazione e tra le donne abbiamo Tamara Icardo, una delle top 5 e molto giovane, oltre a tante altre discussioni in essere. Nel padel abbiamo strategia di partnership con i circoli sportivi e a Roma abbiamo l’Orange club la cui squadra è campione d’Italia e vestono Macron”, ha aggiunto Pavanello.
Macron oltre a calcio, rugby, basket, volley e padel si occupa del mondo del running e athleisure, ed è presente nella pallamano, baseball, powerchair sports, football americano, football australiano, cricket, footgolf, frisbee. “Anche sul 2023 siamo molto positivi con una crescita in generale di +25% rispetto al 2022 e promette di essere un anno molto interessante, frutto del tanto lavoro fatto prima e durante la pandemia. Abbiamo sempre continuato ad investire tanto sui prodotti, sul nostro network distributivo e oggi si sono create le condizioni per portare a casa il frutto di questo lavoro. La nostra ambizione è quella di diventare una grande azienda”, ha spiegato Pavanello.
“Spesso in Italia si è malati di nanismo, spesso le aziende durano poco. Noi siamo un po’ diversi, c’è una chiara separazione tra azionisti e management e abbiamo una governance di azienda grande. La nostra ambizione è di diventare grandi. Come dice il nome ‘Macron’ che deriva dal greco Macro, un suffisso utilizzato per indicare grande. Già nel dna e nel nome c’era di fare una cosa grande e vorremmo realizzare questo desiderio, creare una grande azienda italiana nello sport e nell’abbigliamento sportivo e diventare una realtà tra le più importanti. Nel 2022 abbiamo venduto 11 milioni di pezzi e nel 2023 contiamo di andare oltre i 13 milioni. L’Italia per noi è un mercato importantissimo ma pesa meno del 15%, quindi l’azienda è fortemente proiettata su tanti altri mercati, quello Uk ad esempio è il nostro mercato più importante con oltre il 20%”, ha sottolineato il Ceo di Macron.
L’azienda Bolognese ha grande attenzione al prodotto e alla sostenibilità. “Macron 4 the Planet? Per noi il tema della sostenibilità è centrale da sempre, e questo è il brand sotto il cui cappello ci sono numerose iniziative che hanno a che fare sia con i tessuti con cui facciamo i prodotti, dal poliestere riciclabile al cotone sostenibile, ma anche molto di più, come avere una sede moderna e autosufficiente dal punto di vista energetico e non solo, o le condizioni di lavoro di chi produce i nostri prodotti, i siti produttivi e tutta la popolazione Macron. L’attenzione all’impatto che abbiamo sul pianeta e la società è molto importante. A Bologna facciamo lo sviluppo e industrializzazione dei prodotti, poi lavoriamo con più di 70 fabbriche nel mondo. Molte in Asia dove c’è anche nostra company. Nelle fabbriche ci siamo e operiamo a 4 mani con le nostre persone e gli ispettori”, ha aggiunto Pavanello che ha poi parlato di Macron Hero.
“E’ il nostro logo e rappresenta esattamente Macron. Noi siamo un’azienda active, che produce abbigliamento per fare sport, e Macron Hero rappresenta il gesto di esultanza a braccia alzate che si fa quando uno raggiunge il proprio obbiettivo, qualsiasi esso sia. Il logo è lui da sempre anche se ristilizzato. Il nome Macron Hero c’è da 4-5 anni. Piace l’idea che tramite lo sport, la fatica e l’impegno ognuno possa diventare l’eroe di se stesso”, ha concluso il Ceo di Macron.