Anziani, legge delega in Gazzetta Ufficiale: tutte le misure

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(Adnkronos) – Dal taglio ai ricoveri impropri ai piani di assistenza individuali (Pai), dal diritto alla continuità di vita e di cure a domicilio, dai Pua, punti unici di accesso, a nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane. Sono questi i punti di forza della legge delega sugli anziani pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Un provvedimento questo che coinvolge una platea di circa 14 mln di over 65 e che dovrà essere ora ‘riempito’ dai decreti attuativi per la cui approvazione il Parlamento avrà due anni di tempo, entro il 31 gennaio 2024.  

La popolazione anziana d’altra parte oggi rappresenta il 23,5% del totale contro il 12,9% di quella fino a 14 anni mentre la fascia tra i 15 e i 64 anni si attesta intorno al 63,6%. Intanto l’età media si è avvicinata al traguardo dei 46 anni. Cifre, quelle relative agli anziani, destinate a una pesante progressione: nel 2050 gli over 65 potrebbero rappresentare il 34,9% del totale della popolazione. Non solo. Salirà anche la percentuale degli anziani che vivono da soli: dal 50% del 2021 al 60% stimato nel 2041. 

La legge delega mira dunque a ridurre i cosiddetti ricoveri impropri per evitare agli anziani una lungo degenza forzata dall’impossibilità di un’assistenza a domicilio. Sono inoltre previsti piani di assistenza individualizzati e misure per favorire l’invecchiamento attivo per evitare la solitudine sociale dell’anziano. Il provvedimento inoltre afferma il diritto alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e rafforza il diritto di accesso ai servizi di cure palliative, attivando semplificazioni e integrazioni delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente. 

La delega prevede inoltre la creazione dei “punti unici di accesso”, i cosidetti Pua dove effettuare, in un’unica sede, una valutazione per un ‘progetto assistenziale individuale’, Pai, con cui prevedere tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie all’anziano che già percepisca l’indennità di accompagnamento. Una misura questa di cui potranno beneficiare, a scelta, sia sotto forma di trasferimento monetario che di servizi ad hoc, di valore comunque non inferiore alle indennità e alle ulteriori prestazioni di cura e assistenza. 

A vigilare sull’attuazione delle nuove politiche per la popolazione anziana sarà una specifica governance nazionale che avrà il compito di coordinare gli interventi e la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale: il Cipa, comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana che, sotto la guida del presidente del Consiglio o del ministro del Lavoro, dovrà adottare, con cadenza triennale, sentite le parti sociali, un piano nazionale che sostituirà il precedente Piano per la non autosufficienza. 

Il provvedimento prevede anche uno specifico capitolo sulla promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane, e di coabitazione intergenerazionale, anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali; l’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (Adi) e del servizio di assistenza domiciliare (Sad). Infine il provvedimento riconosce il diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice e la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari. 

La ministra del Lavoro Marina Calderone commenta: “All’interno della cornice della legge delega vogliamo costruire un diverso approccio alla terza età, promuovendo dignità e autonomia delle persone anziane con una nuova governance dei servizi e degli strumenti a disposizione. In un Paese che invecchia è necessario delineare modi per un tempo di vita di qualità, anche in condizioni di non autosufficienza. Non solo per gli anziani; ne beneficeranno anche le famiglie e il personale chiamato ad assisterli”. 

Il provvedimento contiene tre principali deleghe al Governo, per l’adozione di uno o più decreti legislativi: l’invecchiamento attivo, per la promozione dell’inclusione sociale e della prevenzione della fragilità; l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti; le politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane, anche non autosufficienti.  

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