Ucraina, “da Egitto niente razzi a Mosca”

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(Adnkronos) – “L’Egitto ha sospeso un piano per fornire segretamente razzi alla Russia il mese scorso a seguito di colloqui con alti funzionari statunitensi. Ha quindi deciso di produrre munizioni di artiglieria per l’Ucraina, secondo cinque documenti di intelligence statunitensi trapelati”. Lo scrive il Washington Post, dopo aver citato, una settimana fa, un altro documento che “rivelava un piano segreto del presidente egiziano Abdel Fatah El-Sisi, a febbraio, per fornire alla Russia fino a 40.000 razzi Sakr-45 da 122 mm, che possono essere utilizzati nei sistemi di lanciarazzi multipli. Sisi – si leggeva nel documento – ha incaricato i suoi subordinati di mantenere segreto il progetto ‘per evitare problemi con l’Occidente'”.

I nuovi documenti, che il Washington Post ha ottenuto da materiale presumibilmente pubblicato sulla piattaforma Discord dalla ‘talpa’ scoperta nei giorni scorsi, “sembrano mostrare Sisi all’inizio di marzo fare marcia indietro rispetto ai precedenti piani per rifornire Mosca, una scelta che avrebbe rappresentato uno smacco verso il più generoso alleato occidentale del Cairo, gli Stati Uniti”.

“Washington ha cercato di arruolare nuovi sostenitori – prosegue il quotidiano americano – e ottenere munizioni di cui aveva un disperato bisogno per la lotta di Kiev contro le forze russe. L’Egitto intendeva utilizzare la sua capacità di produrre armi per l’Ucraina come ‘leva’ per ottenere articoli militari statunitensi avanzati, affermano i documenti che, nel loro insieme, forniscono una nuova visione della diplomazia cauta, ma allo stesso tempo ad alto rischio, dell’amministrazione Biden con i paesi che hanno cercato di rimanere ai margini dell’intensificarsi della situazione di stallo di Washington con Mosca. Mostrano anche come la grande competizione per il potere abbia permesso all’Egitto di cercare nuovi vantaggi mentre il suo rapporto con gli Stati Uniti diventa meno cruciale”.

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