Milano, concorsi truccati in università: rinviati a giudizio rettori Statale e San Raffaele

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(Adnkronos) – Prenderà il via il prossimo 5 luglio il processo che vede alla sbarra i rettori della Statale di Milano Elio Franzini e dell’Università Vita-Salute San Raffaele Enrico Felice Gherlone nell’ambito dell’inchiesta su presunti bandi di concorso pilotati per assunzioni in atenei e ospedali. Indagine che ha portato a 33 denunce da parte di carabinieri del Nas di Milano e che vede tra i destinatari dei provvedimenti 24 docenti universitari delle province di Milano, Pavia, Torino, Roma e Palermo. 

A deciderlo oggi il giudice delle udienze preliminari Cristian Mariani che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio. Il rettore della Statale respinge ogni addebito e in una nota ribadisce la sua correttezza. ”A seguito della notizia odierna del rinvio a giudizio per turbativa d’asta in relazione a un concorso di Urologia – dice Franzini – ribadisco serenamente la volontà di dimostrare, nelle opportune sedi istituzionali, la correttezza delle mie azioni e la totale mancanza di interessi privati che le hanno guidate”. 

Franzini sostiene che “nel caso specifico, ho sempre operato per difendere esclusivamente il bene dell’università e della sanità pubbliche a fronte di manovre volte ad ostacolare la piena operatività di un’unità clinica robotica presso l’ospedale San Paolo, che oggi può finalmente garantire a tutti il diritto a ricevere cure all’avanguardia, in concorrenza trasparente con strutture e operatori sanitari privati di eccellenza (sono stati circa 350 gli interventi urologici con il robot effettuati presso l’ASST santi Paolo e Carlo dal 2021)”.  

”Pertanto, quasi sollevato per il fatto che si possa finalmente fare chiarezza sulla vicenda specifica, con la consueta responsabilità con cui ho sempre servito la comunità della Statale e con il profondo senso istituzionale che ha sempre guidato la mia condotta, rinnovo l’impegno a completare il mio mandato rettorale e svolgere quel ruolo di indirizzo, iniziativa e coordinamento delle attività di ricerca, didattica e terza missione che lo Statuto mi conferisce”, aggiunge. 

“Respingo pertanto con pacata fermezza qualsiasi strumentalizzazione indebita della vicenda che mi vede mio malgrado coinvolto – sottolinea Frazini- senza farmi intimidire da una campagna mediatica esclusivamente basata su intercettazioni accuratamente selezionate e divulgate in modo totalmente distorto rispetto al contesto originale e dunque piegate a significati del tutto estranei a quanto da me espresso e compiuto. A spingermi non è soltanto il legittimo desiderio di difendere il mio onore, ma anche la consapevolezza degli importanti traguardi che abbiamo raggiunto insieme e che ho voluto menzionare con orgoglio durante la recente inaugurazione dell’anno accademico, ringraziando ciascuna e ciascuno di voi per la passione, la tenacia, la competenza professionale e lo spirito di sacrificio che li hanno resi possibili, nonostante gli anni davvero difficili che stiamo vivendo. Questi traguardi, i nostri traguardi, richiedono di essere ora consolidati e sviluppati in piena sinergia nei tempi e nei modi programmati, senza indebite forzature al soldo di interessi e ambizioni particolari che, come temo, hanno poco a vedere con il bene del nostro Ateneo”. 

No comment invece da parte di Gherlone accusato di turbativa d’asta. 

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