Digitale e sostenibilità, le possibili sinergie

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(Adnkronos) – La transizione digitale sta accelerando in tutti i settori: dall’industria ai trasporti, dall’energia alla sanità, fino alle nostre vite private. Ma in che modo le tecnologie digitali interagiscono con la sostenibilità ambientale e sociale? Una risposta fondamentale è che le nuove tecnologie devono avere un ruolo sempre più centrale nel costruire modelli più sostenibili per le persone e per l’ambiente. Ciò anche in ottica di raggiungimento degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La definizione del ruolo del digitale in ottica di obiettivi ESG passa necessariamente attraverso due fattori: da una parte la direzione che può essere impressa allo sviluppo tecnologico, dall’altra la reazione che esso produce sull’economia e sulla vita delle persone. In questo senso appare importante focalizzarsi sugli effetti positivi della tecnologia, in modo da poterli valorizzare, ma senza dimenticare di considerare gli aspetti negativi per minimizzare il loro impatto. In ciò risulta fondamentale il ruolo del sistema culturale che deve contribuire a promuovere la conoscenza degli strumenti tecnologici favorendo la crescita di una consapevolezza diffusa tra le imprese, le istituzioni e i cittadini. 

In concreto, che contributo possono dare alla sostenibilità ambientale, economica e sociale i singoli strumenti digitali? Una tecnologia innovativa come la Blockchain può dare un contributo essenziale a diversi settori partendo dalle sue potenzialità in termini di pagamenti rapidi e tracciabilità dei prodotti all’interno di una filiera. Nel settore dell’Energy la Blockchain può contribuire all’efficienza energetica sia in termini di certezza sui consumi reali che di contrasto alle dispersioni. Anche in ambito sanitario tale tecnologia ha introdotto miglioramenti concreti. Oggi la chiave di accesso digitale permette di accedere in tempo reale a tutto il percorso di un paziente, un fattore che rapportato su larga scala permette di effettuare studi e ricerce approfondite su flussi sanitari, distribuzioni di malattie, epidemie e molto altro. L’Intelligenza Artificiale prosegue un percorso di crescita avviato ormai da diversi anni che per esempio nel nostro Paese si è tradotta anche in interventi del Legislatore. In questo senso il Programma Strategico per l’AI 2022-2024 definisce politiche per accelerare lo sviluppo delle potenzialità di tale tecnologica anche in ottica di sinergia con l’attuazione del PNRR, non senza considerare il potenziale impatto negativo sulle persone e sull’ambiente. In sintesi, l’AI può avere un ruolo importante per raggiungere obiettivi in ambito sociale, economico ed ambientale, contribuendo ad esempio alla rilevazione di criticità sociali, ma anche come strumento prezioso per la prevenzione, l’ottimizzazione delle risorse, la riduzione degli sprechi nei diversi settori. L’Intelligenza Artificiale può essere utile anche in questioni ambientali, quali l’analisi approfondita della situazione climatica e delle sue prospettive grazie a modelli sofisticati che tengono conto di un numero considerevole di fattori. 

Dal canto suo anche una tecnologia digitale come l’Internet of Things, un mercato che nel 2022 su scala globale vale 8 miliardi di euro con 124 milioni di oggetti connessi, può dare un valido contributo allo sviluppo sostenibile grazie alla generale ottimizzazione delle risorse e dei processi che permette in tutti i settori, dall’industria all’agricoltura fino all’edilizia. 

Anche i Big data hanno un peso significativo negli obiettivi net zero. La possibilità di disporre di grandi quantitativi di dati di genere differente permette di avere un quadro più nitido della situazione e di mettere a punto previsioni per poter predisporre al meglio interventi negli ambiti più disparati. Si pensi alla possibilità di monitorare la salute di un ecosistema, analizzare i sentiment dei cittadini per mettere a punto servizi e soluzioni personalizzate o, ancora, adottare soluzioni per decongestionare il traffico in città, contenendo le emissioni dei veicoli. Infine, il Cloud sta avendo in impatto positivo sulla sostenibilità. Risultano evidenti i vantaggi economici e ambientali come la riduzione dei consumi energetici per le aziende e le emissioni di gas serra legati alla dematerializzazione dei documenti. Inoltre i gestori dei data center possono puntare maggiormente verso i cosidetti green data center alimentati con energia da fonti rinnovabili. Ma il Cloud può anche sostenere la democratizzazione dell’accesso alla tecnologia in virtù di nuovi modelli di utilizzo “as a service” con costi più bassi e la possibilità di accedere a servizi di ultima generazione aggiornati in automatico. 

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