(Adnkronos) – “Giudico questi primi mesi del 2023 con un moderato ottimismo. Penso che il prossimo 7 giugno potremo finalmente celebrare la Giornata mondiale delle Fiere con la fiducia di chi ha tutti gli indicatori che confermano che il comparto è ripartito del tutto, con grande voglia, da parte delle persone, di tornare a incontrarsi, stringersi le mani, fare eventi in presenza, che è poi il senso stesso dell’esistenza delle fiere. A livello nazionale i numeri dicono questo e, anche nel nostro caso, possiamo affermare di stare tornando a ritmi serrati ai trend pre Covid”. Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, l’amministratore unico di Fiera Roma Fabio Casasoli, sugli obiettivi 2023 di Fiera Roma.
Secondo Casasoli “c’è un ritorno ai trend pre pandemia. E a dirlo sono i numeri. Per quanto riguarda il fatturato stiamo migliorando i valori pre crisi (l’obiettivo 2023 sono circa 17 milioni di euro). E lo stesso dicasi per i visitatori, che complessivamente stanno a poco a poco tornando ai livelli pre pandemia, ma per alcuni eventi, come per esempio Romics, sono persino aumentati. Speriamo quest’anno di superare, anche se di poco, gli 850mila registrati nel 2019”.
“La stima per il 2023 -spiega- è in linea con quanto già emerso nel corso del 2022: possiamo dichiarare la ripresa delle manifestazioni e la sostanziale tenuta dei concorsi. Dovremmo confermare circa 140 appuntamenti complessivi, dei quali una trentina di manifestazioni – tra direttamente organizzate da noi e ospitate -, circa 25 eventi e convention e 80/90 concorsi”, aggiunge.
E per l’anno in corso diversi gli appuntamenti da non mancare a Fiera Roma. “L’autunno -spiega Casasoli- sarà davvero intenso. Solo a ottobre, per esempio, avremo, tra le altre manifestazioni: Romics, con i suoi oltre 120mila appassionati dell’arte del fumetto, Zero Emission, la fiera internazionale dedicata alle tecnologie per la produzione di energia elettrica dal sole e altre fonti rinnovabili; Welfair la manifestazione fieristica che mette in rete tutti gli attori coinvolti nella filiera sanitaria; un’anteprima rispetto all’appuntamento di maggio di Codeway – Cooperation Development Expo. A novembre, sarà poi la volta di RO.ME – Museum Exhibition, la Fiera internazionale sui musei, luoghi e destinazioni culturali. A dicembre c’è invece NSE- New Space Economy European Expoforum, l’evento fieristico dedicato a 360 gradi all’economia dello spazio”, spiega. E spostando più in là il calendario altri eventi in programma. “Riguarda l’estate 2024, ma mi fa piacere annunciare che Fiera Roma si è aggiudicata i campionati mondiali di tennis da tavolo: a luglio dell’anno prossimo, per 10 giorni, ospiteremo 7000 atleti da tutto il mondo presso 4 nostri padiglioni, allestiti con oltre 180 tavoli da gioco”, sottolinea Casasoli.
Le difficoltà ci sono e sono anche legate agli effetti del conflitto in Ucraina. “Pensando alle conseguenze indirette” del conflitto in Ucraina “possiamo dire che la spesa per l’energia elettrica per il 2022 è quasi triplicata rispetto al 2019. Parliamo di un sovraccosto di 1.600.000 euro, dato che ha avuto un’inevitabile ricaduta sul risultato netto finale”, sottolinea Casasoli.
E’ fondamentale, secondo Casasoli, guardare però con fiducia al futuro. “Per alimentare l’ottimismo che vorrei fosse lo stato d’animo dominante di questo 2023, posso dire -spiega- che il Covid ci ha lasciato anche qualche eredità positiva. Per esempio, abbiamo accelerato su tutte le nostre competenze e infrastrutture digitali che oggi ci consentono di approcciare l’organizzazione di eventi e appuntamenti vari – penso anche ai concorsi – in un’ottica molto più 4.0. Ancora, nei periodi di pandemia hanno lavorato in modo particolarmente intenso – specie su Roma – le produzioni televisive e noi ci siamo molto affermati, per la natura dei nostri spazi, che sono ampi e adatti a essere allestiti con le più varie scenografie, come location per riprese cinematografiche e televisive. Questa attività sta portando ottimi risultati”, aggiunge ancora.
“Dopo anni di chiusure e limitazioni, le persone -spiega- hanno più che mai voglia, e direi quasi bisogno, di aggregarsi. Si avverte concretamente un fermento particolare, una spinta forte a promuovere occasioni di incontro e scambio: una predisposizione d’animo che certamente è d’aiuto per il nostro comparto. Di contro, anche in virtù della crisi e dei suoi contraccolpi, le risorse sono poche e questo nell’organizzazione del nostro palinsesto fieristico incide molto, dobbiamo costantemente migliorare il rapporto costi/ricavi”, rimarca.
Le fiere, però, non devono essere lasciate sole. “La missione delle fiere è essere volano di sviluppo delle imprese del territorio e nazionali. Noi chiediamo che le istituzioni, locali e nazionali, agevolino le imprese a partecipare ai nostri eventi. Tanto più a seguito della crisi pandemica ed energetica, non è banale per le pmi, spina dorsale del sistema produttivo italiano, prendere parte alle manifestazioni fieristiche. Un supporto in questo senso innescherebbe un meccanismo positivo utile al Sistema Paese nel suo complesso”, conclude.