F-16: dove avverrà addestramento piloti Kiev

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(Adnkronos) – “Una ventina” di piloti ucraini inizierà l’addestramento per gli F-16 in Gran Bretagna. Lo ha riferito una fonte del governo di Londra al magazine americano Foreign Policy. “Sarà un addestramento di base a terra di piloti ucraini che poi saranno pronti per un addestramento più specifico per gli F-16”, ha detto un portavoce.

David Cenciotti, ex ufficiale dell’Aeronautica, giornalista ed autore del blog ‘The Aviationist’, ritiene “possibile che l’Italia metta a disposizione della Nato e della coalizione in aiuto all’Ucraina la sua esperienza e il suo know-how. Un contributo per portare i piloti del’Ucraina a un livello tale per cui lo step successivo è solo l’addestramento per gli F-16 che, necessariamente, va fatto su quella specifica tipologia velivolo”, afferma all’Adnkronos. Secondo Cenciotti, pur non essendo “del tutto impossibile, è molto complicato” che l’addestramento ad hoc su F-16 ai piloti ucraini possa essere fatto in Italia.

“L’addestramento prevede diverse fasi – spiega Cenciotti – Va distinto il caso di un pilota già pronto al combattimento – con discreta esperienza su un altro tipo di velivolo e che quindi va addestrato sulle specificità di un F-16 – e il caso di un pilota che va istruito da zero, che deve fare tutto l’iter per il raggiungimento delle varie qualifiche tra cui quella di ‘pronto al combattimento’ su F16”. “Sono due percorsi molto differenti e il secondo molto più lungo dell’altro”, sottolinea l’esperto.

“L’addestramento dei piloti pronti a essere impiegati su F-16 può essere effettuato da una Forza Armata che ha in servizio F-16 perché va fatto un addestramento su quella specifica tipologia di velivolo. In questo momento l’Aeronautica militare non è tra le aviazioni che ha in servizio F-16”, osserva Cenciotti ricordando che l’Italia “ha avuto gli F-16 in linea per poco meno di 10 anni, tra il 2003 e il 2012, e servivano per coprire le esigenze in ambito di difesa aerea dell’Aeronautica militare; da oltre 10 anni non ci sono piloti operativi su F-16. Sarebbe dunque necessario che piloti italiani, con esperienza pregressa F-16, facessero ore per ottenere nuovamente l’abilitazione al volo e, a quel punto, potrebbero istruirne altri, in questo caso i piloti ucraini”. In ogni caso però, non avendo l’Italia F-16, non ci sarebbero qui “i velivoli a disposizione” per l’addestramento “a meno che non vengano rischierati. Onestamente vedo molto, molto complicato che il ‘passaggio macchina’ possa essere fatto in Italia”.

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