2 giugno: patria e Ucraina, le parole di Meloni

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(Adnkronos) – “La comunità nazionale, la patria, alla fine è questo. E’ una dimensione di sacrifici che si compiono insieme per chi l’ha fatto prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri”. Così la premier Giorgia Meloni, a margine delle celebrazioni a Roma per il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana. La Festa della Repubblica “non è una semplice celebrazione museale. E’ la dimensione del fatto” che bisogna capire che dalle difficoltà “ne usciamo solo insieme, serve che ciascuno faccia la sua parte. Non c’è nessuno che da solo può risolvere i problemi. Siamo tutti legati: questo è l’elemento culturale che serve per capire che dobbiamo tutti remare nella stessa direzione, ha detto ancora”.

“Noi abbiamo un dovere: o ci mettiamo a lavorare tutti insieme dalla stessa parte – ha continuato Meloni – o nessuno che sia da solo può uscire da una situazione di crisi”.

“Niente che si chiami pace può essere scambiato con la parola invasione. C’è una nazione aggredita, c’è una nazione che aggredisce. Tutti noi lavoriamo per la pace ma non si può non partire dal presupposto che quella pace non si può costruire senza il consenso di chi è stato aggredito”, ha poi sottolineato. Una “pace giusta”, ha rimarcato la presidente del Consiglio, “è l’unica opzione possibile”.

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