Mes, “in accordo no modifiche da far presumere peggioramento rischio”

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(Adnkronos) – “Non si rinvengono nell’accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione”. E’ quanto rileva il documento del Mef inviato alla Commissioni Affari esteri e Comunitari, il 9 giugno scorso, a proposito della ratifica del Trattato sul Mes. “Inoltre, non si ha notizia che un peggioramento del rischio del Mes sia stato evidenziato da altri soggetti quali le agenzie di rating, che hanno invero confermato la più alta valutazione attribuitagli anche dopo la firma degli accordi sulla riforma”, si legge ancora. 

“In particolare – prosegue il documento – l’agenzia Moody’s nel giugno 2022 ha alzato il proprio rating sul Mes, portandolo al massimo (ad Aaa da Aa1), citando la riforma del trattato fra i fattori che hanno detemrinato il miglioramento del rating. Inoltre, le maggiori agenzie di rating che stimano la rischiosità di un emittente (S&P, Fitch e appunto Moody’s), al momento conferiscono al Mef la tripla a o valutazione equivalente”. 

Dalla ratifica dell’accordo sul Mes “per quanto riguarda gli effetti diretti sulle grandezze di finanza pubblica non discendono nuovi o maggiori oneri rispetto a quelli autorizzati in occasione della ratifica del trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità del 2012”, si legge ancora.  

“Con riferimento ad eventuali effetti indiretti, in linea generale, questi appaiono di difficile valutazione. Essi – prosegue il documento – potrebbero astrattamente presentarsi qualora le modifiche apportate con l’accordo rendessero il Mes più rischioso e quindi maggiormente probabile la riduzione del capitale versato o la richiesta di pagamento delle quote non versate del capitale autorizzato”. 

“Rispetto alla prospettiva degli altri Stati membri azionisti del Mes, l’attivazione del supporto rappresenterebbe, direttamente, una fonte di remunerazione del capitale versato e, indirettamente, un probabile miglioramento delle condizioni di finanziamento sui mercati”, sottolinea ancora il documento tecnico inviato dal Mef. 

“È del tutto evidente che siamo di fronte a un governo nel caos, che sulle grandi questioni che riguardano i nostri impegni internazionali e gli strumenti di politica economica, non è in grado di compiere scelte utili al nostro Paese ma solo di agitare bandierine propagandistiche. È così per le risorse e i progetti del Pnrr, è così per il Mes. Ciò che sta avvenendo alla Camera è la testimonianza della inadeguatezza di questo esecutivo che di fronte alla certificazione da parte del Mef che l’utilizzo di questo strumento non creerebbe danni ma porterebbe vantaggi non sa che fare e sospende i lavori in Parlamento”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. 

“È evidente che il documento del Mef sbugiarda la propaganda della destra: Giorgetti sconfessa la Meloni. Ma il nostro Paese non può permettersi di essere governato dalla propaganda e dai rinvii”, attacca l’esponente dem. 

“In Commissione Esteri nuova giravolta della maggioranza di dx sul Mes. Sì, no, forse. Intanto oggi il Mef certifica che l’Italia ne trarrebbe solo vantaggi. L’opposto di quanto detto da Chigi. Governare significa decidere, fare delle scelte. Basta rinvii”. Così twitta il deputato del Pd Vincenzo Amendola. 

“E così è lo stesso ministero dell’Economia, il governo insomma, a mettere nero su bianco che la ratifica del Mes non serve solo a tener fede ai nostri impegni internazionali ma è una decisione chiaramente vantaggiosa per l’Italia. Speriamo che adesso cessino con la loro propaganda e agiscano (rapidamente) di conseguenza”. Cosi Ivan Scalfarotto, senatore di Azione-Italia Viva, in un tweet.
 

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