Sullivan è tornato a difendere la decisione di Joe Biden di inviare questo tipo di bombe, considerate estremamente pericolose per i civili e per questo vietate da una convenzione firmata da oltre 100 Paesi, facendo riferimento al fatto che sono “basse” le scorte di munizioni negli arsenali Usa.
Per Sullivan, “la nostra autorità morale e quella dell’Ucraina in questo conflitto viene dal fatto che stiamo sostenendo un Paese che affronta un brutale, feroce attacco da parte di un vicino, con missili e bombe che piovono sulle sue città, uccidendo civili, distruggendo scuole, chiese e ospedali”. Sullivan, intervistato da Nbc, ha replicato a chi afferma che Washington ha perso la sua autorità morale fornendo a Kiev le controverse bombe a grappolo, bandite dalla convenzione firmata da oltre 100 Paesi, ma non da Stati Uniti e Ucraina.
“Trovo discutibile l’idea che fornire all’Ucraina un’arma per difendere la propria terra, proteggere i civili sia in qualche modo una sfida alla nostra autorità morale”, ha poi aggiunto. “Io dico che ci stiamo facendo avanti per dare all’Ucraina quello di cui ha bisogno per non essere senza difese di fronte alla carneficina della Russia, non lasceremo l’Ucraina senza difese”, ha continuato il consigliere di Biden. Sullivan ha comunque spiegato che l’amministrazione Biden non intende “ricostituire gli arsenali” delle controverse bombe, concentrandosi sulla produzione di altre munizioni.