Guerra Ucraina-Russia: il punto su droni, F-16 e Leopard

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(Adnkronos) – Sono sempre più utilizzati i droni navali nel quadro del conflitto in Ucraina, teatro dell’invasione russa iniziata il 24 febbraio dello scorso anno. Lo rileva l’aggiornamento quotidiano di intelligence diffuso dal ministero della Difesa di Londra, che analizza attacchi ucraini nel Mar Nero, in particolare contro le navi da rifornimento. “Anche se queste navi battono bandiera civile – si legge nella valutazione che indica le imbarcazioni Mt Sig e Mv Sparta IV – sono state appaltate da molto tempo per il trasporto di carburante e forniture militari tra Russia e Siria”. 

“Dal 28 febbraio 2022 – si legge ancora – le navi militari russe non possono attraversare il Bosforo, motivo per cui le forze russe che si trovano in Siria e nel Mediterraneo dipendono in gran parte” da queste “navi civili”. E, secondo l’intelligence britannica, “le operazioni con droni Usv sono sempre più una componente importante della guerra navale moderna e possono essere rivolte contro gli anelli più deboli delle vie di rifornimento marittime della Russia”. 

Kiev teme una escalation degli attacchi russi dopo la fine dell’estate. Il portavoce delle Forze armate ucraine, Yuri Ignat, ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché non torni sul suo impegno di armare ed equipaggiare le forze ucraine in vista di quanto prevedibilmente rischia di accadere. “Di fatto è possibile un peggioramento in autunno”, ha affermato Ignat, secondo il quale Mosca compenserà la mancanza di missili con i droni. “Ci sono meno missili e più droni” ha affermato alla televisione ucraina, secondo quanto riporta Ukrinform. “I droni sono un tipo di munizione più economica. La Russia sta costruendo questo tipo di arsenale, e l’Ucraina deve dotarsi dei mezzi per contrastarlo”. 

Joe Biden ha confermato “la luce verde” per permettere e sostenere l’addestramento dei piloti ucraini alla guida degli F-16. Lo ha detto la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh. “La Danimarca e l’Olanda guideranno l’addestramento”, ha aggiunto, sottolineando di non avere al momento altri aggiornamenti o dettagli.  

Nei giorni scorsi, Politico ha riferito che è stato identificato il primo gruppo di otto piloti ucraini, che parlano fluentemente inglese, che sono pronti a partecipare all’addestramento, mentre un altro gruppo di 20 piloti, che hanno meno dimestichezza con l’inglese, perfezioneranno l’inglese nel Regno Unito entro questo mese. In tutto 32 piloti ucraini parteciperanno al programma, anche se la padronanza dell’inglese rimane un ostacolo significativo.  

Intanto la tedesca Rheinmetall prepara una nuova fornitura di carri armati Leopard per l’Ucraina. Lo riporta il giornale Handelsblatt che cita fonti del settore secondo cui Rheinmetall ha acquistato 50 Leopard 1 dalla belga Oip Land Systems, che saranno ‘ricondizionati’ in Germania. 

Al Guardian il Ceo di Oip Land Systems, Freddy Versluys, ha riferito della vendita di 49 unità a un altro Paese europeo, spiegando di non poter rivelare il valore dell’operazione. Secondo Versluys potrebbero essere necessari fino a sei mesi per vedere i carri armati in campo in Ucraina. 

Secondo il giornale tedesco verranno ri-equipaggiati per l’impiego in strutture del gruppo Rheinmetall. Al termine delle operazioni è prevista la consegna di una trentina di mezzi. 

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