ai Lincei il docufilm sullo storico siciliano
(Adnkronos) – Ha scritto fondamentali pubblicazioni sulla storia moderna e contemporanea della civiltà europea e la voce dello storico siciliano Giuseppe Giarrizzo è stata anche una delle più autorevoli nel dibattito sul Mezzogiorno. Per celebrare la figura dell’intellettuale – che ha sempre respinto l’immagine di un Sud ‘piagnone’ – il ministro dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini ha presentato oggi a Roma, all’Accademia dei Lincei, il docufilm “Il Sud non ha bisogno di lacrime”, proiettato alla presenza della presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, del premio Nobel per la Fisica e vice presidente dell’Accademia dei Lincei, Giorgio Parisi.
La pellicola è la prima produzione della Scuola di Cinema dell’Accademia di Belle Arti di Catania ed è un omaggio a Giarrizzo (1927–2015), accademico dei Lincei e storico preside della Facoltà di Lettere a cui si deve il recupero e la restituzione del Monastero dei Benedettini con testimonianze e riflessioni sul Mezzogiorno e sulla Sicilia. Raccogliere il testimone dal professore Giarrizzo per ridurre il gap fra Nord e Sud perché Giarrizzo parte da un presupposto giustissimo: nessuno di noi cresce se si autoassolve” ha scandito Bernini commentando il docufilm diretto dalla regista Maria Arena su soggetto di Peppino Ortoleva.
“Si cresce riconoscendo i propri limiti ed il professore Giarrizzo dice va ‘non siamo minoritaristi’. Il Sud – ha commentato Bernini – è un meraviglioso trampolino verso il Mediterraneo, verso il mondo, il Sud ha tantissimo in se stesso ed ha ancora di più se è capace di mescolare i suoi talenti, i suoi saperi, le sue straordinarie ricchezze con il resto d’Italia e con il resto del mondo”. “Questo è il grande messaggio universalista del professore Giarrizzo” ha osservato ancora il ministro del Mur.
“Il docufilm ci ha trasmesso la grande complessità di Giarrizzo, un grandissimo storico ed una persona impegnata nella politica attiva, è stato vicesindaco di Catania, ha riadattato il monastero dei Benedettini per farne la nuova sede dell’Università di Catania” ha ricordato il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi. Giarrizzo, ha osservato ancora Parisi, “è stata una persona impegna nell’accademia e nella società, i ragazzi che hanno realizzato il cortometraggio sono stati bravissimi” nella sintesi di questa figura carismatica, ha sottolineato inoltre Parisi che ha introdotto la mattinata di lavori.
La presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra ha sottolineato nel suo intervento che la sua presenza alla celebrazione ha voluto essere “una testimonianza ai luoghi dove si produce cultura”. “Mi hanno colpito nel docufilm – ha osservato la presidente Sciarra – le immagini del monastero dei benedettini, lo storico Giarrizzo ha valorizzato anche i luoghi della cultura”.
Il cortometraggio è il primo lavoro cinematografico realizzato, con la supervisione dei docenti, dagli allievi del Corso di Cinema dell’Accademia di Catania che ha preso il via lo scorso anno. La durata del docufilm è di 35 minuti e include preziosi contributi d’epoca delle Teche Rai. L’Accademia di Catania è una delle istituzioni Afam, l’Alta formazione artistica musicale e coreutica, del Ministero dell’Università e della Ricerca. Il docufilm è stato proiettato alla presenza anche di familiari di Giarrizzo, e di Andrea Giardina, segretario aggiunto del Consiglio di Presidenza dell’Accademia dei Lincei; Lina Scalisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catania; Gianni Latino, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania.