(Adnkronos) – “Il mio viaggio professionale in Amazon è stato finora lungo ed entusiasmante. Ho avuto l’opportunità di lavorare con persone di ogni tipo, di andare all’estero, di plasmare la mia leadership e di stare a contatto con tanti talenti, a tutti i livelli. Quel che mi ha arricchito maggiormente è il fatto di aver sempre avuto intorno persone che mi hanno permesso di esprimere il mio background. Senza mai sentirmi inadeguato, ho potuto portare la mia peculiarità, arricchendo il gruppo”. Sono le parole con cui Alfredo Perna, General manager del centro di smistamento Amazon di Spilamberto (Modena), descrive la sua esperienza professionale e personale in Amazon Italia, che per il quarto anno consecutivo ha ricevuto la certificazione ‘Top Employer’ per l’Italia.
La carriera di Perna, però, era cominciata in un ambiente piuttosto diverso, come spiega lui stesso: “Sono stato ufficiale di fanteria aeromobile dell’esercito, anni di formazione imprescindibili durante i quali ho partecipato a missioni in Afghanistan come comandante di plotone e all’intervento in Emilia post terremoto. Poi, verso i trent’anni, ho rivoluzionato la mia vita e sono tornato a studiare. Ho frequentato un Executive Mba alla School of Management dell’Università Bocconi e, successivamente, ho colto l’occasione offertami da Amazon. Qui ho iniziato la mia carriera come learning manager, lavorando a supporto sia degli operatori di magazzino che dei manager”.
In Amazon Perna ha avuto l’occasione di fare esperienze trasversali, di lavorare all’estero e di partecipare al lancio del primo centro di distribuzione robotico a Passo Corese, in provincia di Rieti, come operations manager. Dopo aver seguito importanti avviamenti di poli logistici Amazon all’estero, è diventato Responsabile del centro di smistamento di Spilamberto in provincia di Modena, uno dei tre siti di smistamento robotici di tutta Europa: “Ho scoperto la mia passione nel mondo delle operations, ovvero della logistica, caratterizzato dalla centralità del rapporto umano e dall’innovazione tecnologica” spiega l’ex ufficiale di fanteria aeromobile.
Proprio il progresso tecnologico, uno dei principali asset di Amazon, può essere uno strumento per la creazione di un ambiente lavorativo migliore e più sicuro, come sottolinea il Gm del centro di Spilamberto: “La robotica è al centro del sito Amazon in cui lavoro oggi ed è, in generale, una grande scommessa per il futuro del lavoro. Nel centro di smistamento robotico di Spilamberto, nevralgico poiché su una delle dorsali logistiche più importanti d’Italia e d’Europa, la robotica fornisce uno straordinario supporto per creare un ambiente di lavoro più sicuro, riducendo i movimenti ripetitivi, la necessità di percorrere lunghe distanze o di spostare oggetti pesanti e consentendo ai nostri dipendenti di concentrarsi su nuovi compiti che richiedono nuove competenze”.
Oltre a favorire una sempre maggiore sicurezza per i lavoratori, la tecnologia consente di avere luoghi di lavoro più inclusivi da un punto di vista delle disabilità: “La tecnologia è facilitatore e abilitatore e ci permette di offrire nuove opportunità di lavoro anche a chi rischia discriminazioni e barriere all’ingresso – afferma Perna – Un grande risultato è stato il programma di inserimento lavorativo di persone sorde in Italia, sviluppato in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi. Il progetto è partito a gennaio 2022, dopo una fase pilota di qualche mese, oggi è attivo in 9 centri di distribuzione e nel centro di smistamento di Spilamberto. Ad oggi sono oltre 110 le persone sorde assunte”.
L’investimento in tecnologia fa sì che le persone che lavorano in Amazon possano sviluppare nuove competenze e accedere a nuovi ruoli. Molti dei posti di lavoro creati nel corso degli ultimi anni da Amazon hanno infatti riguardato profili ad alta specializzazione in ruoli di sviluppo software, informatica e ingegneria. La tecnologia, inoltre, è un abilitatore anche per l’inclusione e la parità di genere, soprattutto in settori come quello della logistica: “Molti dei nostri magazzini dispongono al loro interno di tecnologie avanzate a supporto del lavoro dei nostri operatori di magazzino, il cui compito è aiutare le persone a svolgere al meglio il proprio lavoro, ad esempio alleggerendo l’impatto fisico di alcune specifiche mansioni. Questo ha di fatto aperto le porte a molte più donne rispetto al passato, e i dati lo confermano: nella nostra rete logistica le donne rappresentano il 35% del personale, una percentuale di gran lunga superiore alla media nazionale per il settore dei trasporti e della logistica, che secondo i più recenti dati dell’Istat conta con una rappresentanza femminile di circa il 21.8%”.