Imprese, Cimmino (Confindustria): “Identità, dialogo e unità guidano nostra azione”

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(Adnkronos) – “Confindustria sta facendo tantissimo per i giovani imprenditori con il nuovo presidente Emanuele Orsini e la nuova squadra di presidenza. Mi rifaccio ai tre pilastri che hanno condotto Orsini alla presidenza e che ci accompagnano nella nostra missione: identità, dialogo e unità”. Sono le parole di Barbara Cimmino, vicepresidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti di Confindustria, a margine della terza edizione del Main regional summit 2024, organizzata dai Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia presso il Palazzo Ducale di Mantova, che rinnovano l’appuntamento annuale di confronto con istituzioni, aziende e protagonisti del territorio lombardo. Focus dell’evento il rapporto tra le nuove generazioni, il mondo imprenditoriale e la politica. 

“Per quanto riguarda l’identità – prosegue Cimmino – bisogna sicuramente migliorare l’azione di advocacy e di comunicazione, sia interna all’associazione che verso l’esterno, per raccontare anche con i nuovi strumenti digitali e un linguaggio proprio delle giovani generazioni, quali sono i programmi e quali sono le azioni che stiamo portando avanti. Relativamente all’unità, esiste oggi una possibilità storica e unica, ovvero quella della convivenza all’interno di Confindustria di ormai cinque generazioni. Si tratta di una possibilità di apprendimento anche per noi – sottolinea la vicepresidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti di Confindustria – che siamo delle vecchie generazioni, perché possiamo essere supportati per quanto riguarda l’innovazione e la tecnologia, così da essere più veloci nella parte di execution di queste azioni. Sotto l’aspetto del dialogo, Confindustria è aperta anche a nuove avventure imprenditoriali e riconosco che il lavoro fatto da Confindustria Giovani nel programma Talentis è qualcosa di eccezionale e unico che, nei prossimi anni, avrà anche un’applicazione concreta nel tenere queste nuove venture all’interno di Confindustria e considerarle una vera e propria possibilità di essere più innovatori e più veloci in un momento di cambiamento che vede l’Italia e l’Europa competere degli scenari globali”.  

“Dal summit di oggi mi aspetto di ascoltare tanta innovazione e di apprendere molto – afferma Cimmino – Credo che la mia generazione debba apprendere ma anche portare al tavolo della discussione l’esperienza e l’aver visto probabilmente più imprese nel corso degli anni. Essere qui è per me una grandissima possibilità di apprendimento”. 

“Pensando al tema delle generazioni, vorrei offrire una prospettiva più globale, perché questa è la delega che mi ha assegnato il presidente Orsi – continua Cimmino – Una prospettiva che vede un momento magico per l’Italia, dal punto di vista dell’export abbiamo chiuso il 2023 con dati veramente sorprendenti, pari a 680 miliardi di export. I primi dati, emersi con il nuovo rapporto Sace 2024, sono ancora incoraggianti”.  

L’attrazione dei giovani è centrale, assieme al tema della formazione, come spiega Cimmino: “In qualche modo Confindustria deve diventare più ‘sexy’ anche dal punto di vista della comunicazione, che deve essere più ingaggiante verso le nuove generazioni, ma anche molto robusta e consistente, perché queste sono generazioni che fanno tanto caso al tema dell’identità coerente. La delicatezza del momento, e anche la grande responsabilità della squadra di presidenza, è quella di raccontare le politiche e le azioni delle quali poi saremo chiamati a rendicontare in qualche modo. E quello sarà, secondo me, un momento di giudizio da parte delle nuove generazioni”. 

Il dialogo con Confindustria Giovani deve essere approfondito, secondo Cimmino, perché “La compagine industriale è fatta oggi da tantissimi tipi di aziende, non solo aziende manifatturiere e aziende di servizi. E dobbiamo anche considerare l’aspetto dell’avere dei mentori. Mentre per l’azienda di famiglia quasi sempre si ha un mentore di famiglia, che può essere il nonno o il padre, è importante per uno sviluppo coerente in uno scenario europeo e globale trovare un mentore esterno, per avere una formazione più forte e più internazionale. Quindi quale luogo migliore e quale possibilità di scambio migliore – conclude – se non quella che avviene all’interno del sistema confindustriale, che comunque risulta estremamente aperto sia all’Europa che al mondo?”. 

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