Welfare, Ordasso (Intesa Sanpaolo): “Aziende devono anticipare bisogni dipendenti”

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(Adnkronos) – “Le aziende devono anticipare quelli che sono i bisogni dei dipendenti, che diventano ovviamente bisogni consolidati e che poi possono essere affrontati con delle normative e con delle leggi. Devo dire che Intesa Sanpaolo ha iniziato dal 2015 a lavorare sul tema dell’organizzazione del lavoro, dei bisogni delle persone e del welfare. Dal 2021 c’è la misura Incentivi giovani per gli assunti entro 30 anni con previdenza al 6% per i primi 5 anni, bonus casa e bonus figli entro 10 anni dall’assunzione”. A dirlo oggi Patrizia Ordasso, responsabile Affari sindacali e Welfare Intesa Sanpaolo, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A ‘La cura delle persone’, in corso al Palazzo dell’Informazione, in occasione della Giornata mondiale della popolazione. 

“Dal 2016 – spiega – c’è la Banca del tempo che vede un aumento del tempo donato dal 2022 da 110mila a 145mila ore. Il tempo utilizzato dal 2022 è pari a 113.000 ore (utilizzatori circa 1.500) a 132.000 (circa 1.900) a 64.000 primo quadrimestre 2024 (circa 1.500 utilizzatori ) con un utilizzo annuo di circa 10 giorni medi pro capite (rispetto ai 20 fruibili). C’è poi la sospensione volontaria delle attività che conta 105.550 giornate fruite (15.000 utilizzatori), 7 giorni medi pro capite rispetto al limite di 20 giorni annui. Congedi di paternità e congedi parentali maggiorati per i padri: 60% dei nuovi padri prende mediamente 7 giorni (dei 10 disponibili). Il 45% dei nuovi padri prende in media 3 settimane di congedi parentali. Ci sono poi i permessi relativi ai controlli prenatali e preparazione al parto, per l’inserimento nido/asilo, Dsa, pronto soccorso, grandi eventi patologici, arrotonda solidale”. 

“Per Intesa Sanpaolo – spiega – le persone sono al centro, come dice il nostro amministratore delegato, perché sono la nostra risorsa più importante e quindi cerchiamo di venire incontro a quelle che sono le esigenze delle persone attraverso vari strumenti. Strumenti che sono anche solidaristici tra generazioni perché evidentemente ci sono più generazioni al lavoro, ci sono generazioni che devono assistere. C’è la crescita dei figli o genitori anziani, c’è la crescita dei figli, c’è l’esigenza di investire su quello che è il risparmio previdenziale ma anche sulla ‘long term care’. Quindi proviamo ad affrontare la questione a 360 gradi andando a individuare quegli strumenti che di volta in volta possono venire incontro alle esigenze delle nostre persone”. 

 

 

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