(Adnkronos) – La Generazione Z, i nati tra il 1997 e il 2012, sta entrando nel mondo del lavoro con una visione e delle aspettative uniche, plasmate da un’era di tecnologia e digitalizzazione. Ne ha parlato Filippo Pantalena, ceo & founder di Atheljo B.V., una startup nata dall’incontro tra professionisti del settore per dare un nuovo orientamento al mondo delle agenzie per il lavoro. Atheljo si pone sul mercato come partner per aziende in cerca di talenti e candidati che vogliono valorizzare le loro competenze, offrendo un servizio di recruiting mirato per raggiungere il successo lavorativo. Nei confronti dei giovani, si pone con un’attenzione particolare preparando le aziende ad affrontare le mutazioni dei candidati, perché in futuro saranno i giovani di oggi ad occupare i posti di lavoro e i ruoli dirigenziali.
In in occasione dell’undicesima edizione di Farete, l’evento di Confindustria Emilia progettato per favorire opportunità per sviluppare nuove relazioni professionali e creare occasioni di business, che si è svolto pochi giorni fa, a Bologna. tavolo dei relatori, Filippo Pantalena e Marco Barone, co-founder e vicedirettore di Siamo Zeta, il media di informazione della Gen Z, hanno dato vita a un interessante confronto esplorativo su come le aziende possono affrontare le sfide e cogliere le opportunità offerte da questa nuova generazione di lavoratori.
La Generazione Z è la prima generazione cresciuta in un mondo immerso nella tecnologia che non conosce un’epoca senza dispositivi elettronici e cellulari. Questo influisce profondamente sulle loro aspettative lavorative. Sono nativi digitali con una predisposizione innata per il multitasking e la capacità di apprendere rapidamente attraverso canali alternativi come video online e corsi digitali. Questa generazione è abituata a un ritmo accelerato di apprendimento e a una cultura del lavoro che valorizza la flessibilità e l’innovazione. Tuttavia, il mercato del lavoro attuale non sempre risponde a queste aspettative.
La Generazione Z cerca autonomia e flessibilità. Sono abituati a gestire la loro vita attraverso il telefono e desiderano applicare questa stessa flessibilità al lavoro. Non vogliono essere vincolati a orari rigidi o a una presenza fisica costante in ufficio. La possibilità di lavorare da remoto e di avere un equilibrio tra vita lavorativa e personale è fondamentale per loro. Inoltre, la Generazione Z è consapevole della difficile situazione economica e delle sfide legate alla stabilità lavorativa. “Sono cresciuti – sottolinea Filippo Pantalena – con l’idea che il lavoro potrebbe non essere sempre garantito quindi, oltre alla flessibilità, cercano anche un ambiente di lavoro che offra opportunità di crescita e riconoscimento”.
Spiega ancora Pantalena: “Le aziende, specialmente le pmi, devono adattarsi per attrarre e trattenere talenti della Generazione Z. Molti imprenditori ancora operano con modelli tradizionali e Atheljo si impegna a supportare le aziende nell’adottare pratiche più moderne e inclusive. “Vogliamo aiutare le imprese a creare ambienti di lavoro che non solo rispondano alle esigenze dei giovani, ma che li facciano sentire veramente parte della squadra”. Atheljo è nata per porsi come intermediario cruciale tra giovani e aziende: “Il nostro compito è duplice: aiutiamo i candidati a capire le dinamiche aziendali e a prepararsi adeguatamente per i colloqui, mentre guidiamo le aziende nella creazione di percorsi di crescita per i nuovi assunti”; prosegue il ceo Pantalena. “Non vogliamo essere semplicemente fornitori di mano d’opera, ma partner nel costruire carriere e nel migliorare le pratiche aziendali.”
Pantalena riconosce che ci sono sfide significative. “Molti giovani si trovano a dover affrontare situazioni in cui le loro competenze non sono riconosciute o valorizzate. Per esempio, le esperienze di stage spesso sono mal retribuite e non sempre offrono reali opportunità di crescita. E’ essenziale che le aziende trattino gli stage come un investimento nel futuro e non come una mera fonte di lavoro a basso costo”. In sintesi, la Generazione Z porta con sé nuove aspettative e sfide per il mercato del lavoro. Tuttavia, con il giusto supporto e le giuste strategie, sia le aziende che i giovani possono trarre vantaggio da questa transizione. Conclude Pantalena: “Il nostro obiettivo è costruire ponti tra generazioni diverse e creare ambienti di lavoro che siano stimolanti e gratificanti per tutti”. Atheljo si impegna a facilitare questo processo, lavorando a stretto contatto con le aziende e i candidati per promuovere un’integrazione armoniosa e produttiva nel mondo del lavoro.