(Adnkronos) – Maxi blitz a Caivano. La vasta operazione dei carabinieri ha portato all’arresto di 50 indagati (49 persone in carcere e una ai domiciliari), smantellate 25 piazze di spaccio controllate dai capi del clan Angelino Gallo. Il blitz è stato coordinato dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli.
“Procura e carabinieri – ha spiegato il procuratore Nicola Gratteri – hanno lavorato in maniera sistematica e continuativa. Non solo controllo del territorio formale, ma per recidere il legame con l’organizzazione criminale. È la terza volta che interveniamo in pochi mesi, adesso sta ai cittadini fare una scelta di campo, decidere se si può fidare di noi”.
“Senza le indagini – aggiunge Gratteri – non ci sarebbe stato lo scioglimento dell’amministrazione comunale”. Il capo della Procura di Napoli ha ricostruito “il viaggio su Caivano nell’ultimo anno e mezzo, dal punto di vista investigativo. Abbiamo proceduto per step, con il lavoro del pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Ferrigno e le indagini in particolare dei carabinieri”.
“Durante l’emergenza Covid, mentre c’era chi andava in tv a fare il virologo, il clan aveva organizzato a Caivano un banco alimentare per sostenere famiglie che non avevano nulla e vivevano in nero, raccogliendo consenso” sfruttato anche “quando si andava a votare per candidato prescelto”. Il “grande salto di qualità investigativo” secondo Gratteri è arrivato a ottobre 2023 con l’inchiesta sugli appalti, che ha dimostrato “l’interazione tra appartenenti al Comune di Caivano, che si accordavano con gli imprenditori per pilotare gli appalti, mentre la camorra prendeva la tangente da chi se li aggiudicava. L’amministrazione era molto compromessa e grazie a queste indagini è arrivato lo scioglimento”.
Le piazze di spaccio “non solo al Parco Verde, ma erano distribuite in diverse zone del territorio di Caivano e dei comuni limitrofi”, ha confermato il procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, che ha coordinato il pool di magistrati sulla maxi inchiesta. Una percentuale dei guadagni delle singole piazze di spaccio “veniva consegnata ai vertici” del clan. Secondo Ferrigno, “la camorra della provincia ha alzato il livello. Non solo ottiene droga dai canali nazionali e internazionali, ma attua anche una pervasività nel tessuto amministrativo, con infiltrazione nel controllo di appalti e concessioni. Succede a Caivano, come in altri comuni della provincia”.
“Il Parco Verde non è più la piazza di spaccio più grande d’Europa”, ha detto il tenente colonnello Paolo Leoncini, comandante del Gruppo carabinieri di Castello di Cisterna, nel corso della conferenza stampa sul maxi blitz. Oggi “gli incassi dello spaccio ogni mese si aggiravano attorno al mezzo milione di euro”, ha aggiunto Leoncini, parlando di “oltre 25 piazze di spaccio, di cui sono stati arrestati i gestori”.