Saipem, l’Hydrone-R alla mostra del Mimit ‘Italia dei Brevetti’

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(Adnkronos) – “Saipem ha al suo attivo oltre 2700 brevetti. Quello che abbiamo qui in esposizione è il brevetto del nostro programma Hydrone, un programma di realizzazione, industrializzazione e produzione di droni sottomarini autonomi e residenti, ovvero dei droni che con controllo remoto e intelligenza artificiale hanno la capacità di vivere nelle profondità del mare fino a 3000 metri per dodici mesi continuativi, operando attività di controllo, sorveglianza e manutenzione sulle infrastrutture critiche sottomarine, come ad esempio gasdotti o cavi”. Lo spiega il Direttore della Comunicazione Esterna e dei Rapporti Istituzionali di Saipem, Rossella Carrara, in occasione della mostra promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy “Italia dei Brevetti: invenzioni e innovazioni di successo” per celebrare i 140 anni dalla fondazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. (Video) 

La società leader nell’ingegneria offshore e onshore è, infatti, presente alla mostra nella sezione Sea Tech con Hydrone-R, il brevetto per robot subacquei in grado di lavorare in autonomia fino a 3mila metri di profondità, parte del programma Hydrone. “Questo è un progetto importante perché Saipem è l’unica azienda italiana ad avere industrializzato, commercializzato e messo in uso questo tipo di tecnologie avanzate” spiega Carrara. 

Con il programma Hydrone, Saipem, attraverso Sonsub, il suo centro di eccellenza per le robotiche sottomarine, ha progettato e industrializzato un’intera flotta di droni subacquei automatizzati capaci di eseguire, grazie all’intelligenza artificiale, complesse missioni di ispezione ed intervento in mare. 

“Oggi questi droni sono particolarmente rilevanti – prosegue Carrara – sono nati da un’esigenza che è quella di dover lavorare a grandi profondità per installare i grandi gasdotti e condotte sul fondo del mare. Assumono un’importanza considerevole anche in un’ottica di sorveglianza delle infrastrutture critiche e attualmente sono già impiegati per conto di un nostro cliente al largo della Norvegia e in un progetto in Qatar. Stiamo, inoltre, studiando ulteriori evoluzioni insieme alla Marina Militare per l’utilizzo e l’impiego per la tutela delle infrastrutture portuali critiche”. 

Elementi distintivi della flotta dei droni Saipem sono la capacità di operare sott’acqua per periodi prolungati fino a 12 mesi, alternando 12 ore di lavoro a 12 ore di ricarica, grazie a stazioni di ricarica posizionate sul fondale marino, e la capacità di configurarsi autonomamente in base alle specifiche della missione. I droni di Saipem sono in grado di eseguire, oltre ad operazioni di sorveglianza, protezione dei porti, monitoraggio dei mari e delle biodiversità, mappatura dei fondali, ispezione di sistemi e componenti sottomarine, anche opere di manutenzione di infrastrutture critiche come i gasdotti. 

Dal brevetto dell’Hydrone-R derivano il FlatFish, specializzato nella sorveglianza e presentato tramite un modellino negli spazi espositivi della mostra, e l’Hydrone-W, che ha un particolare focus sulle attività di costruzione e manutenzione più pesanti. “Sonsub è centro di eccellenza per le robotiche sottomarine di Saipem ed è dislocata su tre centri: Trieste è la vera e propria palestra dove abbiamo la possibilità di far esercitare i nostri robot sottomarini per prepararli alle loro missioni. La parte di industrializzazione e ingegneria avviene a Marghera. E abbiamo anche un centro ad Aberdeen, in Scozia, che coordina poi l’impiego di queste tecnologie” conclude. 

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(Adnkronos) – “Saipem ha al suo attivo oltre 2700 brevetti. Quello che abbiamo qui in esposizione è il brevetto del nostro programma Hydrone, un programma di realizzazione, industrializzazione e produzione di droni sottomarini autonomi e residenti, ovvero dei droni che con controllo remoto e intelligenza artificiale hanno la capacità di vivere nelle profondità del mare fino a 3000 metri per dodici mesi continuativi, operando attività di controllo, sorveglianza e manutenzione sulle infrastrutture critiche sottomarine, come ad esempio gasdotti o cavi”. Lo spiega il Direttore della Comunicazione Esterna e dei Rapporti Istituzionali di Saipem, Rossella Carrara, in occasione della mostra promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy “Italia dei Brevetti: invenzioni e innovazioni di successo” per celebrare i 140 anni dalla fondazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. (Video) 

La società leader nell’ingegneria offshore e onshore è, infatti, presente alla mostra nella sezione Sea Tech con Hydrone-R, il brevetto per robot subacquei in grado di lavorare in autonomia fino a 3mila metri di profondità, parte del programma Hydrone. “Questo è un progetto importante perché Saipem è l’unica azienda italiana ad avere industrializzato, commercializzato e messo in uso questo tipo di tecnologie avanzate” spiega Carrara. 

Con il programma Hydrone, Saipem, attraverso Sonsub, il suo centro di eccellenza per le robotiche sottomarine, ha progettato e industrializzato un’intera flotta di droni subacquei automatizzati capaci di eseguire, grazie all’intelligenza artificiale, complesse missioni di ispezione ed intervento in mare. 

“Oggi questi droni sono particolarmente rilevanti – prosegue Carrara – sono nati da un’esigenza che è quella di dover lavorare a grandi profondità per installare i grandi gasdotti e condotte sul fondo del mare. Assumono un’importanza considerevole anche in un’ottica di sorveglianza delle infrastrutture critiche e attualmente sono già impiegati per conto di un nostro cliente al largo della Norvegia e in un progetto in Qatar. Stiamo, inoltre, studiando ulteriori evoluzioni insieme alla Marina Militare per l’utilizzo e l’impiego per la tutela delle infrastrutture portuali critiche”. 

Elementi distintivi della flotta dei droni Saipem sono la capacità di operare sott’acqua per periodi prolungati fino a 12 mesi, alternando 12 ore di lavoro a 12 ore di ricarica, grazie a stazioni di ricarica posizionate sul fondale marino, e la capacità di configurarsi autonomamente in base alle specifiche della missione. I droni di Saipem sono in grado di eseguire, oltre ad operazioni di sorveglianza, protezione dei porti, monitoraggio dei mari e delle biodiversità, mappatura dei fondali, ispezione di sistemi e componenti sottomarine, anche opere di manutenzione di infrastrutture critiche come i gasdotti. 

Dal brevetto dell’Hydrone-R derivano il FlatFish, specializzato nella sorveglianza e presentato tramite un modellino negli spazi espositivi della mostra, e l’Hydrone-W, che ha un particolare focus sulle attività di costruzione e manutenzione più pesanti. “Sonsub è centro di eccellenza per le robotiche sottomarine di Saipem ed è dislocata su tre centri: Trieste è la vera e propria palestra dove abbiamo la possibilità di far esercitare i nostri robot sottomarini per prepararli alle loro missioni. La parte di industrializzazione e ingegneria avviene a Marghera. E abbiamo anche un centro ad Aberdeen, in Scozia, che coordina poi l’impiego di queste tecnologie” conclude. 

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