(Adnkronos) – “Le infrastrutture verdi sono uno dei quattro pilastri del piano di adattamento climatico e quindi stiamo investendo moltissimo su questo perché Roma deve vincere la sfida della sostenibilità. Noi siamo tra le nove città italiane e le 100 città europee che devono provare a raggiungere la neutralità climatica al 2030 e senza il verde, le aree naturali protette e i boschi, questo non sarà possibile”. Così Sabrina Alfonsi, Assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti del Comune di Roma, in occasione degli ‘Stati Generali delle Aree protette italiane’ nella sede della Biblioteca Nazionale di Roma. Un confronto con i protagonisti del sistema delle aree naturali protette.
“Per questo motivo ci stiamo impegnando per esempio con i fondi del Pnrr sulla riforestazione urbana. Nasceranno 18 nuovi boschi all’interno delle nostre aree protette. Abbiamo le aree regionali ma abbiamo anche tutte le aree che vengono gestite dal Comune ma tutelate dall’ente Roma Natura, un ente di tutela che è solo e specificatamente per Roma, un ente con cui stiamo cercando di collaborare anche su interventi importanti, uno tra tutti, quello del parco di Monte Mario che ha subito l’incendio quest’estate e dove in questi giorni hanno fatto l’idrosemina – spiega – Oppure la pineta di Castelfusano che poi guarda ovviamente al Parco delle dune, luoghi dove maggiormente possiamo lavorare sulla biodiversità. Abbiamo anche il parco naturale marino delle Secche di Tor Paterno che costeggia la Tenuta del Presidente, con cui collaboriamo costantemente. Uno degli interventi di Pnrr sarà proprio nella Tenuta. In tutti questi settori ci deve essere la stessa identica visione e soprattutto l’intento di tutte le istituzioni, perché le competenze sono troppe e quindi si rischia di non poter fare degli interventi perché non c’è la collaborazione tra enti”.
Per quanto riguarda gli impianti di economia circolare e l’impianto del termovalorizzatore, Alfonsi spiega che “siamo nei tempi: in primavera la prima pietra, mentre il primo carico di rifiuti da Roma sulla ferrovia arriverà a Santa Palomba nel 2027. Roma, insieme agli altri impianti che chiuderanno nel 2026, finalmente troverà una dimensione di autonomia rispetto al proprio tema dei rifiuti e dall’emergenza passeremo all’economia circolare”.