Valle d’Aosta, presidente Lavevaz si è dimesso

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(Adnkronos) – Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, oggi ha rassegnato le proprie dimissioni al presidente del Consiglio Regionale, Alberto Bertin. Fino all’elezione del nuovo presidente della Regione e del nuovo governo, l’esecutivo resta preposto ad assicurare la gestione degli affari correnti, ferma restando la possibilità di assumere atti urgenti la cui adozione non è differibile, e il vice presidente svolge le funzioni di presidente della Regione. 

“Ho lavorato, per quanto possibile, per togliere al Consiglio regionale le frizioni politiche di questi ultimi mesi – scrive Lavevaz nella lettera di dimissioni – dando centralità ai movimenti che hanno portato i loro eletti all’interno dell’Assemblea. Prendo atto che il mandato che avevo ricevuto dalle forze politiche, quello di rafforzare la maggioranza regionale che si è formata dopo le elezioni, non può essere realizzato a causa delle distanze che devono essere chiarite e affrontate. Queste tensioni, oggi, rischiano di ostacolare l’azione amministrativa che abbiamo portato avanti finora. Mi dimetto quindi con l’auspicio che questo gesto possa facilitare il confronto tra le forze politiche e portare ad una più rapida ricomposizione del quadro generale, fino alla formazione di una nuova maggioranza pienamente attiva”.  

“In due anni, la squadra di Governo ha portato in Consiglio una lunga serie di iniziative che hanno ribadito la centralità dell’Assemblea e del suo dibattito. Rivendico – prosegue il presidente – quanto fatto in tutta questa esperienza, in un periodo non semplice: un lavoro collettivo, iniziato con entusiasmo e con la consapevolezza dei limiti di ognuno di noi. Rimango convinto che il confronto e il dialogo, nel rispetto reciproco, siano essenziali per l’azione politica; allo stesso tempo, sono certo che la Valle d’Aosta potrà affrontare le sfide contemporanee solo se sapremo non appiattirci su logiche centraliste, e dare un senso al nostro particolarismo e alle nostre prerogative di autogoverno. Un’autonomia di cui il Concilio è il perno, grazie alla consapevolezza di una storia proiettabile nel futuro”. 

“Vi prego – conclude – di ringraziare tutte le strutture del Consiglio per l’attenzione, la professionalità e la dedizione dimostrate al servizio di questa istituzione: un’istituzione chiamata ancora una volta ad essere il luogo privilegiato dello scambio tra le idee della Valle d’Aosta, al di là degli interessi particolari, per rispondere alle esigenze e alle aspirazioni della nostra comunità”. 

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