E’ stato inaugurato oggi il nuovo Cruise Terminal del porto di Palermo, realizzato sullo scheletro dell’antica stazione marittima, datata 1950 e firmata dall’architetto Salvatore Caronia Roberti. Al taglio del nastro il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale Pasqualino Monti, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri, la presidente West Sicily Gate Francesca Isgrò, lo chief executive officer di MSC Crociere Giovanni Onorato e il direttore generale di Costa Crociere Mario Zanetti. In collegamento, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini mentre il ministro per il Sud Mara Carfagna ha inviato un video messaggio.
“Ci siamo impegnati per restituire al porto un’anima nuova, legata al cuore antico della città, alla sua storia, alla sua cultura – ha spiegato Monti – E’ motivo d’orgoglio per me riconsegnare alla città il suo cruise terminal, indispensabile per cogliere le tante sollecitazioni che giungono dall’esterno e per rispondere in modo nuovo alle attuali esigenze del mercato. L’intervento è servito a incrementare lo sviluppo e l’utilizzo della struttura che riveste un ruolo strategico per la mobilità, il turismo, l’economia della realtà urbana e siciliana. Di più: essa rappresenta la prima interfaccia tra la città di Palermo e il turismo crocieristico”.
Il nuovo Cruise Terminal – costo complessivo della struttura e delle opere a supporto 40 milioni di euro – è il risultato di una completa rifunzionalizzazione che ne ha mantenuto sostanzialmente invariato l’aspetto esteriore ma è radicalmente intervenuta sulla riconfigurazione degli spazi interni, in termini di consistenza, di funzioni, d’architettura, di collegamenti. Il progetto si inserisce nel più ampio ridisegno del waterfront, basato su un rapporto più moderno e maturo tra la città e il suo porto, capace di rendere il cruise terminal, non solo più efficiente ma vivibile e piacevole anche per i cittadini. L’impiego di acciaio e vetro ne fanno una struttura dall’aspetto contemporaneo senza dimenticare lo spazio dedicato al verde, ormai ‘segno’ imprescindibile del porto. Particolare attenzione è stata riservata al controllo microclimatico ambientale e al risparmio energetico ad alta sostenibilità. Oltre alla banchina, anche tutta l’area attorno è stata completamente sistemata, assegnando una precisa collocazione ai vari servizi utili a chi sbarca.
“Non abbiamo cercato un bell’edificio posizionato al centro del porto ma abbiamo costruito attorno a esso una rete di infrastrutture essenziali – ha aggiunto Monti – abbiamo dragato i fondali, salpato il molo sud, inserito il dolphin al Vittorio Veneto, eliminato finalmente i bacini da 19 e 50 mila Tpl che rendevano difficoltose le manovre dei colossi del mare. Abbiamo ricostruito il Sammuzzo, una banchina di circa 500 metri sulla quale non riusciva ad attraccare neanche un peschereccio e che oggi è un approdo sicuro per grandi navi da crociera, e uno spazio verde con in testata un attrezzato terminal aliscafi: il servizio pubblico per le isole minori è fondamentale che avvenga in un contesto qualificato. Sul Trapezoidale, abbiamo intrapreso un’opera di demolizione incredibile di quasi 20 mila metri quadri di brutture e nefandezze. Siamo rimasti fedeli al nostro motto ‘demolire per ricostruire’, perché il mercato, ovvero il nostro faro per incrementare volumi, traffico passeggeri, ricchezza, aveva necessità che i lavori venissero conclusi in tempi brevi e con rispetto dei tempi”.
Adnkronos