Nomine partecipate 2023, tempi stretti per decisioni su vertici

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(Adnkronos) – La stagione assembleare è alle porte e detta i tempi delle decisioni politiche nella cruciale partita delle nomine ai vertici delle grandi partecipate pubbliche, da Eni a Enel, da Leonardo a Poste, a Terna ed Enav. Decisioni attese a breve se si considera che le liste dei candidati dei nuovi consigli di amministrazione e dei collegi sindacali devono essere depositate dagli azionisti entro il 25esimo giorno precedente la data dell’assemblea e sono, inoltre, messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet e con le altre modalità, previste dalla Consob, almeno 21 giorni prima dell’assemblea.  

Calendari finanziari alla mano, dunque, la prima data cerchiata di rosso è quella del 20 aprile, giorno in cui si svolgerà in un’unica convocazione l’assise di Monte dei Paschi di Siena (non a caso la prima realtà per cui è già giunta una indicazione chiara). Per il 28 aprile è convocata quella di Enav. Si passa poi a maggio con l’assemblea di Poste Italiane convocata per l’8. Poi toccherà all’Assemblea di Terna che si svolgerà in unica convocazione il 9 maggio. Ma il giorno più caldo sarà sicuramente il 10 maggio che vede la convocazione dei soci di Eni ed Enel. Se non si svolgerà in prima convocazione il 2 maggio, per quel giorno c’è anche l’assemblea di Leonardo in seconda convocazione.  

La partita è, dunque, quanto mai nel vivo così come il toto-nomine dei top manager che saliranno sulla plancia di comando delle grandi aziende statali. Il fatto nuovo che contraddistingue questa tornata è la scelta di una Ceo donna, come ha indicato la premier Giorgia Meloni, nelle scorse settimane. Parole le sue che hanno allargato l’orizzonte di una rosa decisamente improntata al maschile. 

ENI. Il Governo Meloni ha espresso pareri estremamente positivi per il management uscente il quale, supportato anche dai risultati molto positivi, sembrerebbe vicino alla riconferma. L’amministratore delegato Claudio Descalzi, infatti, è in pole position, per una sua riconferma e quindi per un quarto mandato. Se la riconferma di Descalzi sarebbe da intestare al Fdi, la partita del presidente invece dovrebbe essere giocata dalla Lega che sembra aver già selezionato un nome per sostituire Lucia Calvosa. Per la presidenza circola il nome di Antonio Maria Rinaldi, una ipotesi che oggi è stata accolta con reazioni forti da parte dell’opposizione con il senatore pd Filippo Sensi e Luigi Marattin di Azione-IV che chiedono al governo una smentita (mentre l’interessato ricorda il suo passato da direttore generale della capogruppo finanziaria dell’Eni). 

ENEL. Il governo in quel caso starebbe puntando alla discontinuità per i vertici. Potrebbe arrivare, al posto dell’attuale ad Francesco Starace, l’ad di Terna Stefano Donnarumma. Un altro nome che circola è quello di Flavio Cattaneo, l’attuale vice presidente esecutivo di Italo. Tra i nomi per la presidenza, negli ultimi giorni, è tornato auge quello di Paolo Scaroni che tra il 2022 e il il 2005 stato l’ad di Enel e tra il 2005 e il 2014 amministratore delegato di Eni. 

LEONARDO. È ancora un rebus il rinnovo al vertice di Leonardo, che Alessandro Profumo ha guidato per due mandati. Dato in pole per mesi, l’ex ministro della Transizione energetica nel Governo Draghi, Roberto Cingolani sembra fuori dai giochi dopo il suo ingresso nel board del Fondo per l’innovazione della Nato. Si dovrebbe andare quindi verso una soluzione interna, con Lorenzo Mariani, l’attuale Ceo di Mbda Italia. Per quanto riguarda la presidenza tra i nomi che circolano in queste ore ci sono quelli di Elisabetta Belloni, l’attuale direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. 

POSTE ITALIANE. E’ una delle partite più complesse. L’ad Matteo Del Fante, in carica dall’aprile 2017, resta in pole per una sua riconferma. Nel caso in cui il Governo decidesse di cambiare i vertici in pista ci sarebbe anche Flavio Cattaneo. Per la presidenza si potrebbe andare anche verso una riconferma di Maria Bianca Farina.  

TERNA. Se l’ad Stefano Donnarumma dovesse sostituire Starace all’Enel in lizza per la guida del gruppo potrebbe arrivare una donna e in pole position in queste ore ci sarebbe Roberta Neri, l’ex ad di Enav. In queste ore tra i nomi che sono circolati c’è anche quello di Giuseppe Lasco, l’attuale condirettore generale di Poste Italiane. Tra gli altri nomi che circolano c’è anche quello di Giuseppina di Foggia, vicepresidente e amministratore delegato di Nokia Italia e quello di Lucia Morselli, l’attuale amministratore delegato di Acciaierie d’Italia. 

ENAV. Tra i nomi che circolano, in caso di cambiamenti dell’attuale ad Paolo Simioni, ci sarebbe l’attuale presidente dell’Autorità portuale di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti. L’attuale presidente dell’Enav, Francesca Isgrò potrebbe essere riconfermata ma nel caso in cui non lo dovesse essere un’alternativa potrebbe essere Roberta Neri, che ha guidato proprio l’Enav per 5 anni dal 2015 al 2020. 

MPS. Qui la partita è stata chiusa nelle ultime ore dall’annuncio del Mef che ha indicato per il prossimo Cda Luigi Lovaglio che sarà riconfermato ad mentre per la presidenza l’incarico andrà ad Nicola Maione al posto di Patrizia Grieco che si è dimessa dopo la sua nomina alla presidenza di Anima. 

Ma al di là dei massimi vertici, la partita è decisamente più ampia se si considera che a scadere e ad andare a rinnovo con le assemblee di bilancio sono 142 organi sociali, di cui 94 consigli d’amministrazione e 48 collegi sindacali, in 105 società del ministero dell’Economia Finanze. Secondo i calcoli del centro studi Comar, sono attualmente composti da 610 persone, di cui 403 consiglieri e 207 sindaci. Oltre alle società quotate, vanno a conclusione i mandati triennali (2020-2022) di molte altre società come Consip, Ipzs ma anche Ita-Italia Trasporto Aereo, alcune controllate Rai; o, nel settore energia, per Gse e Sogin; e nomine sono previste anche in Cinecittà, Consap, Sogesid, Sport e Salute. 

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