Evan Gershkovich, ambasciata Russia in Italia: “Appello direttori giornali è sconcertante”

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(Adnkronos) – “E’ sconcertante la richiesta” dei principali direttori dei giornali italiani di “intervenire nella procedura di giustizia” che riguarda il corrispondente del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, arrestato in Russia con l’accusa di spionaggio. Lo scrive su Facebook l’ambasciata russa a Roma, replicando alla lettera-appello dei direttori dei sei principali quotidiani italiani al nuovo ambasciatore russo in Italia, Alexei Paramonov, per sollecitare il rilascio del corrispondente del Wall Street Journal. 

“Lasciano perplessi le richieste degli onorevoli rappresentanti delle testate del Paese che proclama tra i suoi principi giuridici essenziali ‘La legge è uguale per tutti’, di intervenire sulla procedura dell’amministrazione della giustizia” scrive l’ambasciata russa. 

“Evan Gershkovich è stato colto in flagrante mentre cercava di ottenere informazioni segrete su una delle imprese del complesso militare-industriale russo. Tali attività non hanno nulla a che fare con il suo mestiere professionale e l’arresto stesso per sospetto di spionaggio a favore di uno Stato straniero è stato effettuato in piena conformità con i requisiti della legge e le norme della legislazione russa. Come è consuetudine in ogni Paese dove regna lo Stato di diritto, tra cui, indubbiamente, l’Italia, spetta al tribunale accertare la verità e le misure di responsabilità dei reati commessi”, prosegue l’ambasciata. 

“Nella loro lettera, i vertici dei più importanti quotidiani italiani, infatti, tentano di indurre le autorità russe a trasgredire la loro stessa legislazione. Riteniamo che è chiaro per tutti che tale approccio è assurdo ed inopportuno”, si sottolinea nel post su Facebook. 

“Desta interrogativi anche la dimostrativa selettività dell’appello. Nella lettera si manifesta ‘una profonda preoccupazione’ per un collega americano colto con le mani nel sacco mentre svolgeva attività di spionaggio, ma allo stesso tempo non si presta nessuna attenzione ad altre recenti numerose violazioni clamorose dei diritti di giornalisti e media” scrive su Facebook l’ambasciata russa a Roma. 

“In particolare, non si troverebbero dei simili ‘forti’ appelli alle missioni diplomatiche dei Paesi che da molti anni mettono in atto una disumana persecuzione nei confronti del giornalista Julian Assange – aggiunge l’ambasciata – Tuttora, non si farebbero vedere degli esempi di intercessione in favore di più di una dozzina di professionisti dei mass media detenuti per motivi politici nelle carceri lettoni con accuse inverosimili, tra cui Marat Kasem, caporedattore di Sputnik Lituania. Magari è stato per puro difetto di attenzione che i media italiani avessero mancato di alzare la voce in difesa di Rt De e Rt France, costretti al fallimento da illegittimi divieti di trasmissione, per non parlare di altre repressioni contro i media russi nell’Occidente ‘libero'”. 

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