(Adnkronos) – Alta tensione in Russia, tra rapporti complessi e equilibri precari nella gestione della guerra in Ucraina. I documenti riservati del Pentagono finiti online descrivono un quadro a dir poco ‘dinamico’ a Mosca. A quanto si legge sul New York Times, i servizi d’intelligence dell’Fsb accusano i militari di nascondere la vera entità dei soldati morti sul campo, mentre il presidente Vladimir Putin è stato costretto ad organizzare un incontro fra il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, e il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, perché appianassero le loro divergenze.
I nuovi documenti si aggiungono a quelli emersi la settimana scorsa. Gran parte del materiale, scrive il giornale, è frutto d’intercettazioni, grazie alle quali si apprende che l’Fsb accusa le forze armate di nascondere il numero di morti e feriti fra i russi per non dover dare cattive notizie al Cremlino. Un’accusa che l’Fsb ripete anche in discussioni con il governo russo.
Dalle carte emergono anche nuovi dettagli sullo scontro fra Prigozhin e Shoigu, con il primo che accusava pubblicamente il secondo di non inviare abbastanza munizioni ai combattenti impegnati a Bakhmut. Alla fine, rivelano le intercettazioni, Putin è intervenuto personalmente per risolvere la disputa, obbligando i due ad un incontro che sarebbe avvenuto il 22 febbraio.
USA – Sull’altro fronte, Joe Biden si dice “preoccupato” per la fuga di notizie dei documenti top secret del Pentagono. Parlando con i giornalisti in Irlanda, il presidente americano spiega che a preoccuparlo è il fatto “che sia avvenuta”, ma non tanto la possibilità che la diffusione di questi documenti esponga gli Stati Uniti a rischi immediati. “Non c’è niente di attuale, a quanto mi risulta, che abbia grandi conseguenze”, ha detto.
L’Fbi intanto ritiene di essere vicino ad identificare la persona responsabile della clamorosa fuga di documenti segreti del Pentagono. Lo riporta la Cnn citando fonti informate con l’inchiesta del dipartimento di Giustizia, convinte che l’indagine per l’individuazione del responsabile si muoverà più velocemente di quella che il Pentagono sta parallelamente conducendo per determinare l’ampiezza, e gli eventuali danni, della fuga di documenti.
Nella sua prima dichiarazione pubblica sulla fuga di notizie, Biden ha fatto capire che l’indagine è vicina ad una svolta. “C’è un’ampia inchiesta in corso, come sapete, dell’intelligence community e del dipartimento di Giustizia, sono vicini”, ha detto ai giornalisti a Dublino, aggiungendo di non avere “una risposta” diretta alle loro domande.
Secondo quanto riferito dalla Cnn, gli agenti dell’Fbi hanno ristretto l’indagine su un numero di persone che si ritiene possano essere responsabili e stanno conducendo interrogatori. Nonostante vi fosse un grande numero di persone che avevano accesso a quei documenti, gli inquirenti sono riusciti a restringere il campo grazie a delle tracce lasciate dalla persona che li ha postati.
Gli investigatori federali, tra i quali vi sono esperti di controspionaggio specializzati a dare la caccia ai ‘leak’, stanno collaborando con la divisione investigativa dell’Esercito, ha confermato alla Cnn il portavoce della divisione. Ed oggi il Washington Post ha rivelato che la persona responsabile del trafugamento dei documenti è un giovane, estremista ed appassionato di armi, che lavora in una base militare che avrebbe postato questi documenti segreti su una chat di Discord, un piattaforma di social media popolare tra gli appassionati di videogame.
Intanto, il Pentagono ha iniziato a limitare il numero degli ufficiali e dei funzionari che ricevono i briefing quotidiani di intelligence top secret, come risposta a questa massiccia, ed imbarazzante, fuga di documenti. Alcuni che ricevevano quotidianamente il materiale top secret da alcuni giorni non lo ricevono più, confermano fonti alla Cnn spiegando che gli Stati Maggiori continuano a lavorare per ridurre la lista dei destinatari. I documenti diffusi infatti presentano in gran parte il marchio J2, che significa che si tratta di materiale prodotto dall’intelligence degli Stati Maggiori.