“Noi crediamo -ha spiegato- nell’importanza della transizione energetica ma è fondamentale che questo percorso non determini ricadute pesanti sulle aziende energivore e di conseguenza impatti negativi sulle condizioni di chi lavora. Crediamo alla scelta della decarbonizzazione per l’industria nazionale, ma per arrivarci occorre puntare nella fase di transizione succitata sull’utilizzo del gas come elemento primario dell’approvvigionamento energetico”.
“Inoltre, abbiamo dato risposte immediate -ha aggiunto- ai lavoratori che rappresentiamo, perché proprio loro, finora stanno hanno pagato per primi la grande crisi e la grande emergenza economica. Proprio il lavoro è il cuore pulsante di una società che non vuole smarrirsi ma che è determinata a ricostruire opportunità reali e durature di crescita civile, economica e sociale. Per questo abbiamo rinnovato i contratti di lavoro garantendo in questo modo salari capaci di coprire le erosioni dovute alle costanti spinte inflattive. In tal modo abbiamo salvato per quanto di nostra competenza il potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori interessati. E continuiamo a farlo accelerando i tempi dei rinnovi dei contratti ancora in scadenza”, ha rimarcato. “Per uscirne a testa alta, occorre ricostruire partendo dalle nostre radici. Per noi del Ssindacato è un’esigenza ineludibile. Per gli abitanti di Amatrice lo è altrettanto. Non può esserci futuro senza memoria. Di questo futuro ha bisogno il Paese. Così dopo il tempo della ricostruzione può arrivare quello della rigenerazione vera e propria”, ha concluso.