E’ visibile in chiaro dal 4 maggio sulla piattaforma Discovery+ ‘Stigma invisibile’, prima serie Tv che in 5 episodi racconta l’Hiv attraverso “storie autentiche di persone che ogni giorno non solo convivono con il virus, ma anche con uno stigma spesso più ingombrante e di difficile gestione del virus stesso”, spiega Gilead che promuove il progetto nato da una collaborazione con Discovery su un obiettivo comune: “Sensibilizzare sul tema dell’Hiv con una modalità nuova e più vicina al grande pubblico”. La docu-serie, di cui Michela Chimenti è ideatrice e autrice, è stata realizzata dalla casa di produzione milanese Story Farm con la regia di Alessandro Carlozzo, e lanciata con un documentario lo scorso 1 dicembre in occasione del World Aids Day.
Vivere oggi con l’Hiv è molto diverso rispetto al passato, spiegano da Gilead, eppure alcuni atteggiamenti nei confronti di chi ha contratto il virus fanno fatica a essere eradicati. Fino al ’96, oltre a vivere una profonda discriminazione dovuta alla contrazione del virus, le persone con Hiv vivevano anche un grave problema di salute. Mentre oggi, dopo 40 anni dalla scoperta del virus, grazie allo sviluppo di terapie sempre più efficaci, il virus dell’Hiv può essere tenuto sotto controllo. Chi convive con l’Hiv può avere una qualità di vita al pari della popolazione generale, con trattamenti che portano alla formula ‘U=U’: rendono il virus non rilevabile (Undetectable) e anche di conseguenza non trasmissibile (Untrasmittable). Il risultato è una vita piena per se stessi e il proprio partner. Dal punto di vista sociale, però, i passi in avanti non sono stati altrettanto rapidi e risolutivi; incombe ancora il pregiudizio correlato alla patologia e al suo principale veicolo: i rapporti sessuali. Uno stigma che aleggia sopra tutte le popolazioni con Hiv: invisibile, ma presente.
Da qui il progetto di una serie in 5 episodi “costruiti sulle storie dei protagonisti, che emozionano perché autentiche e raccontate senza filtri: storie di accettazione, di rivincita, di grande amore e di paura, a cui si affiancano le voci degli esperti che danno alla serie un quadro più approfondito della patologia”.
Quanto può essere difficile confessare di avere l’Hiv? Perché alcuni fanno fatica a mostrarsi? Chi scopre di avere l’Hiv deve chiudere con l’amore e il desiderio di una famiglia? Cosa vuol dire vivere con l’Hiv? Una madre con Hiv può dare alla luce un figlio sieronegativo? Un minorenne può fare il test senza il consenso dei genitori? Sono alcuni dei temi che in Stigma vengono affrontati dai reali protagonisti “in maniera diretta, nuova, senza autocommiserazione”, rimarca Gilead. Una serie che si vede “tutta d’un fiato e ci ricorda che la corretta informazione è l’arma più potente che abbiamo”.
In Italia – ricorda una nota – vivono oltre 120mila persone con Hiv, di cui circa 18mila inconsapevoli dell’infezione. E’ il cosiddetto sommerso. Per questo è importante promuovere la sensibilità rispetto al tema dell’Hiv, stimolare le istituzioni a non abbassare la guardia, continuare a investire affinché le innovazioni possano essere a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno per garantire una sempre migliore qualità della vita.
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