“Cremlino punisce responsabili sconfitte militari”

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Ucraina, intelligence Kiev

Guerra Ucraina-Russia, il Cremlino punisce i responsabili delle sconfitte militari nel Paese aggredito. Lo ha scritto su Facebook la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, secondo cui “il Cremlino punisce in modo dimostrativo i comandanti anche per ridurre le conseguenze della propria futura responsabilità politica e penale, incolpando per tutti i fallimenti e le sconfitte i comandanti delle unità e delle formazioni di occupazione”. 

“La leadership del Paese occupante – commenta l’intelligence di Kiev – ha iniziato la ricerca dei colpevoli nelle ‘migliori tradizioni staliniste’. In particolare, per la perdita dell’incrociatore russo della flotta del Mar Nero ‘Mosca’ è stato arrestato il comandante, il vice ammiraglio Igor Osipov, e sono state avviate azioni investigative anche contro il suo primo vice ammiraglio, Serhiy Pinchuk”.  

“Inoltre – prosegue il comunicato – Vladislav Yershov, che comandava la sesta armata delle forze russe, è stato rimosso dall’incarico per perdite senza precedenti di personale, armi ed equipaggiamento militare. Sempre per gli stessi motivi, è stato rimosso un comandante di un distretto militare occidentale, il tenente generale Serhiy Kisel. Anche il maggiore generale Arkady Marzoev è stato rimosso dalla carica di comandante del 22° corpo d’armata del distretto militare meridionale in Crimea a causa dell’esecuzione insoddisfacente dei compiti stabiliti, oltre al colonnello Mikhail Ponomarev, anch’egli rimosso dai suoi incarichi”. 

Ucraina, Russia: “Kiev si è ritirata da negoziati”

“I negoziati non continuano, l’Ucraina si è di fatto ritirata dal processo negoziale”. Lo ha detto alla Tass il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, sostenendo che da Kiev non è arrivata alcuna risposta alla proposta di trattato di pace presentata dalla Russia. 

Pochi giorni fa era stato lo stesso presidente russo Vladimir Putin a dichiarare in un colloquio telefonico con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che i i negoziati tra Russia e Ucraina sono “essenzialmente bloccati da Kiev”. Mentre secondo il Financial Times, Putin non avrebbe più interesse a risolvere diplomaticamente la guerra, ma vorrebbe invece impadronirsi di quanto più territorio possibile.  

PESKOV – I paesi occidentali “sono diventati stati ostili” e conducono “una guerra ibrida” contro la Russia. A dirlo è il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, intervenuto una conferenza nell’ambito della maratona della Società della conoscenza, scrive l’agenzia stampa russa di Stato Tass. Secondo Peskov, l’Occidente sembra irritato “dall’esistenza stessa della Russia” e “pronto a fare qualsiasi cosa per impedire alla Russia di vivere come vuole”.  

“Questo è un guerra diplomatica, guerra politica, questi sono tentativi di isolarci nel mondo, questa è una guerra economica”- ha affermato Peskov – “Sì, li chiamiamo ancora sottovoce Stati ostili, ma direi che questi sono già Stati ostili, perché quello che stanno facendo è guerra”, ha sottolineato il portavoce del leader russo. E’ impossibile isolare “politicamente, economicamente e diplomaticamente” la Russia, ha continuato Peskov, dicendosi certo che Mosca “vincerà e raggiungerà tutti gli obiettivi”. Quanto al leader del Cremlino, Vladimir Putin sa dove sta guidando la Russia e “l’intero paese lo sostiene”.  

Per la Russia questa è una “tempesta perfetta” che rappresenta il “momento della verità” per proteggere i propri interessi. E Peskov si è detto certo che il confronto con l’Occidente si concluderà con la formazione di un mondo in cui la voce della Russia sarà ascoltata. “Alla fine, sono convinto che qualsiasi guerra finisca in pace. E questo mondo sarà quello in cui la nostra voce sarà ascoltata, dove saremo a nostro agio, dove saremo al sicuro e dove staremo fiduciosi in piedi “, ha affermato. 

Ucraina, 229 bambini uccisi e 423 feriti da inizio guerra

Sono 229 i bambini rimasti uccisi e 423 quelli feriti dall’inizio dell’attacco russo in Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che la maggior parte delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, di Kiev e di Kharkiv. 

Il comunicato precisa che 1.772 istituzioni educative sono state danneggiate dai bombardamenti, 161 delle quali sono state completamente distrutte.  

Premier Ucraina: “Più armi, aiuti, sanzioni ed essere in famiglia Ue”

“Il risultato dell’Eurovision rappresenta il segno di approvazione all’Ucraina che arriva dai cittadini e dalle nazioni di tutto il continente europeo. E’ una manifestazione del forte sostegno offerto dall’Europa e dal Mondo al nostro Paese dopo oltre 80 giorni di guerra forzati e di crimini terribili perpetrati contro l’umanità”. Denys Anatolijovic Smihal, primo ministro dell’Ucraina, nella sua prima intervista (anche video) rilasciata ad un media italiano esordisce esprimendo in poche e semplici parole sentite ed efficaci, la propria gratitudine per il trionfo della Kalush orchestra e soprattutto per il tangibile sostegno corale di stati e popoli verso il suo Paese, emersi anche in occasione dell’Eurovision Song Contest 2022.  

Rispondendo all’Adnkronos, su come ancora l’Unione europea possa sostenere Kiev, il Premier afferma: “L’Europa e i suoi leader sono uniti nel sostenerci in questa guerra. Abbiamo il supporto delle armi, delle tecnologie di beni e servizi, il sostegno finanziario di tutti i paesi dell’Ue, che è stata la prima Istituzione a condividere con l’Ucraina gli iniziali finanziamenti di emergenza, aiutandoci anche attraverso lo strumento del micro sostegno finanziario”. “Apprezziamo moltissimo – rimarca – tanto l’impegno dell’Unione europea, quanto la mobilitazione di ogni suo signolo paese e dell’Italia, che ci supporta con le finanze ma anche sul fronte difesa, attraverso tecnologie militari speciali. Rileviamo davvero – ribadisce – tutto questo e siamo molto grati al popolo italiano e all’Italia, come paese dell’Unione europea”. 

Al di là della gratitudine per gli aiuti ricevuti, Kiev necessita di più armi, più sostegno finanziario, più sanzioni contro la Russia per indebolire economicamente il nemico e soprattutto il coronamento di un sogno ed un’ambizione: la vocazione euro atlantica, sancita dalla Costituzione dell’Ucraina. Così si esprime con l’Adnkronos, il primo ministro Denys Anatolijovic Smihal: “Abbiamo avviato la trasformazione delle nostre forze di difesa allineandoci agli standard della Nato, anche sul fronte armi che abbiamo ricevuto dall’Alleanza atlantica nel corso di questa guerra. Ma non basta. Abbiamo bisogno di più armi pesanti, più missili anti-nave ed anti aereo, più munizioni standard in dotazione alle truppe nato, più dispositivi protetti…”. “Il nostro esercito – prosegue – è incredibilmente motivato a difendere il nostro paese, la democrazia, i confini europei. Ma c’è anche bisogno di più sostegno finanziario e sanzioni contro la Russia, con cui indebolire i bilanci di Mosca che foraggiano questo terrorismo e altri terribili crimini contro l’umanità nel continente europeo”.  

“Sono necessari aiuti per garantire la stabilità della microfinanza del nostro paese ed incentivare l’implementazione delle nostre funzioni sociali e umanitarie”, segnala. Tra le emergenze, il primo ministro indica “il processo di rimozione di mine e bombe inesplose: l’Ucraina è il Paese più colpito al mondo sotto questo punto di vista. Ma abbiamo bisogno di finanziamenti per poterlo fare, così come per recuperare infrastrutture e abitazioni”. Quindi il Smihal guarda alla vocazione euro atlantica della Nazione: “Abbiamo bisogno di sapere che l’Ucraina, in quanto paese europeo, appartiene alla famiglia dell’Unione europea. La prospettiva dell’integrazione incoraggia il nostro popolo, i nostri soldati, incontra le loro aspirazioni. Noi chiediamo ai paesi Ue di sostenerci. E’ importante per noi ed è ciò a cui stiamo lavorando con la Commissione Ue e gli stati membri”. 

Il Premier ci tiene però a precisare all’Adnkronos che “le forze di difesa dell’Ucraina sono motivate e forti quanto basta per proteggere il nostro Paese. Noi non chiediamo ai soldati dei paesi dell’Unione europea di intervenire sul campo di battaglia per difendere l’Ucraina. Comprendiamo che è nostra responsabilità proteggere la nostra terra, le nostre famiglie, le nostre infrastrutture, le nostre case”. “Ciò che chiediamo ai partner dell’Ue – ribadisce – è di supportarci con le armi e con le finanze. Sarà sufficiente a darci abbastanza potere per proteggere la democrazia nel nostro Paese”. 

Secondo Smihal, “Impareremo tutti da questa guerra, molteplici lezioni. Tutto il mondo è cambiato dopo il 24 febbraio di quest’anno, quando la Russia ha iniziato ad invadere l’Ucraina dopo 8 anni di guerra nel territorio del Donbass. Oggi la sovranità dell’Ucraina è stata violata da una invasione su larga scala; il mondo ha ricevuto una lezione da questa guerra da cui trarre parecchie conclusioni nell’ottica della reciproca protezione della democrazia e della reciproca salvaguardia e difesa dei paesi civilizzati”.  

“Noi – continua – abbiamo scelto di essere parte della famiglia europea, di paesi democratici e civilizzati, non dell’Unione sovietica o di un impero russo. Questo vuole il Paese, questo vuole la nostra società. E questo è iscritto nella nostra Costituzione, nei cuori del nostro popolo e dei nostri sodati”. “Per ottenere questo risultato – conclude il primo ministro – paghiamo un prezzo alto perché l’Ucraina è al centro dell’Europa ma anche al confine con la democrazia. Il mondo ci guarda mentre proteggiamo la nostra terra e la nostra libertà in quanto siamo il terreno di scontro in diversi campi di battaglia tra democrazia e totalitarismo, terrorismo, autocrazia”. 

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