Nuove sanzioni Russia, ancora nessun accordo

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Sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, gli Stati membri dell’Ue non hanno ancora trovato un accordo nonostante la riunione del Coreper sia durata più di quattro ore. La misura prevede un embargo graduale alle importazioni nell’Unione europea di petrolio russo.

“Stiamo ancora lavorando sulla questione”, informa un alto funzionario Ue, alla vigilia del Consiglio Europeo straordinario che si riunirà a partire da domani pomeriggio per parlare della guerra in Ucraina, dell’energia, della sicurezza e della difesa e della crisi alimentare provocata dal conflitto e dall’impossibilità di esportare cereali dal porto di Odessa. Un’altra riunione del Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue, è prevista per domattina.

Sanzioni Russia, Borrell: “Kirill incluso? Penso di sì”

“Penso di sì. Una settimana fa avrei detto sì”. Così Josep Borrell, Alto Rappresentante della politica estera Ue, ha risposto al suo arrivo al Consiglio europeo ad una domanda sulla possibile inclusione del patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill nella lista delle personalità soggette a sanzioni.

“Buone notizie. Ieri vi avevo detto che avremmo raggiunto l’accordo e lo abbiamo fatto. Tardi, come sempre, ma lo abbiamo raggiunto. Abbiamo il piano di bandire il 90 per cento delle importazioni dall’Unione Europea. Per la fine dell’anno acquisteremo il 90% in meno di petrolio dalla Russia. Un altro passo avanti, una nuova dimostrazione di unità”, aveva detto stamane l’Alto Rappresentante, arrivando ai lavori del Consiglio Europeo.

Petrolio e sanzioni Russia, Zelensky: “Mosca paghi prezzo alto”

Bene il sesto pacchetto di sanzioni Ue con l’embargo sul petrolio russo, anche se era passato “molto tempo” dalle ultime misure contro Mosca approvate da Bruxelles. E’ il commento che arriva nella notte dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ieri si era collegato in video con i 27 per sollecitarli ad approvare l’embargo sul petrolio russo. “La pausa per concordare nuove sanzioni in Europa è stata troppo lunga – ha lamentato Zelensky in una nota-. Il quinto pacchetto di sanzioni era stato presentato l’8 aprile, dunque è passato troppo tempo prima che si rafforzassero le sanzioni europee contro la Russia”.

Il presidente ucraino ha poi ringraziato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che “sostiene gli interessi dell’Ucraina e gli interessi di tutta l’Europa”. E ha ribadito che “la Russia deve avvertire il prezzo molto più alto per la sua aggressione”. Secondo Zelensky, “quanto più completo sarà l’abbandono del petrolio russo, maggiore sarà il beneficio per l’Europa”.

Sanzioni Russia, stretta Ue: violarle diventi reato comunitario

Stretta della Commissione europea per rendere più efficace l’attuazione delle sanzioni Ue alla Russia. L’esecutivo comunitario propone da un lato di fare della violazione delle sanzioni un reato a livello comunitario, cosa che ridurrebbe l’attuale frammentazione delle regole, che sono nazionali, dall’altro di rafforzare il quadro normativo per rendere più facile confiscare i beni sequestrati.

Più nel dettaglio, l’inclusione della violazione delle sanzioni nella lista dei reati Ue permetterà di fissare uno standard comune di base, rendendo più facile indagare, perseguire e punire la violazione delle sanzioni, che è un reato grave, in tutti gli Stati membri nello stesso modo.

I reati inclusi saranno, per esempio, agire in modo da aggirare le misure in vigore, evitare di congelare beni o fondi appartenenti a persone fisiche o giuridiche sanzionate, importare o esportare beni vietati. La proposta viene accompagnata da una comunicazione con un allegato: una volta che gli Stati avranno concordato sulla proposta di allungare la lista dei reati Ue, la Commissione presenterà una proposta legislativa basata sulla comunicazione.

Dall’altro lato, la Commissione propone una direttiva sul sequestro e la confisca di beni, che si applicherà anche, ma non solo, alla violazione delle misure restrittive, assicurando il tracciamento dei beni, il loro congelamento, la gestione e la confisca dei proventi derivanti dalla violazione delle sanzioni.

Le regole sul recupero dei beni vengono modernizzate, tra l’altro ampliando il mandato degli uffici competenti per tracciare e identificare i beni di persone e società o enti sanzionati. Questi poteri si applicheranno anche ai beni della criminalità organizzata e prevedranno la possibilità di congelarli con urgenza, se c’è il rischio che possano sparire. Si propone anche di allargare la possibilità di confiscare beni frutto di una gamma più ampia di crimini, inclusa la violazione delle sanzioni, una volta che la lista allargata dei reati Ue sarà adottata.

Si propone anche di creare uffici per la gestione degli asset in tutti gli Stati membri per assicurare che i beni congelati non perdano valore, permettendo la vendita di quei beni che potrebbero facilmente svalutarsi o che sono costosi da mantenere.

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