Professionisti introvabili nei settori con maggiore divario di genere

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(Adnkronos) – In Italia, le aziende stanno incontrando crescenti difficoltà nel reperire figure professionali da assumere. Queste carenze sono particolarmente evidenti nei settori in cui il divario di genere persiste, con una maggioranza di uomini impiegati e una scarsa presenza di donne. Si registrano carenze significative nell’ambito ingegneristico, scientifico, informatico e finanziario, nonché nella mancanza di tecnici dei processi produttivi, laboratorio, analisti e operai specializzati nella meccanica e nelle costruzioni, così come nei ruoli di analisti e dirigenti.  

Secondo l’ultima analisi del sistema informativo Excelsior, condotta da Unioncamere e Anpal, le imprese cercano oltre 508 mila lavoratori all’inizio dell’anno e circa 1,4 milioni nel primo trimestre. Le previsioni indicano un aumento di 4 mila assunzioni rispetto a gennaio 2023 e oltre 69 mila (+5,3%) nel trimestre. A gennaio, secondo lo studio, la differenza tra domanda e offerta di lavoro ha raggiunto quasi la metà delle figure ricercate: su 508 mila assunzioni programmate, ne sono state effettuate solo 250 mila (49,2%). Il motivo principale, in un terzo dei casi, è la mancanza di candidati (31,1%). 

Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda, l’Associazione imprenditrici e donne dirigenti di azienda, sottolinea l’urgenza di trovare un nuovo equilibrio nel mercato del lavoro per garantire risorse alle imprese e favorire il loro sviluppo. Giachetti sottolinea che nonostante l’attuale stasi economica e il rallentamento degli investimenti, l’occupazione è in crescita per entrambi i sessi. Tuttavia, la difficoltà nel reperire figure professionali potrebbe ostacolare lo sviluppo aziendale. “Non è un caso -continua Giachetti- che il mercato del lavoro, e in particolare il rapporto tra imprese e dipendenti, si stia lentamente modificando: i contratti che passano da tempo determinato a indeterminato sono in aumento, perché si comprende il valore del capitale umano e la complessità nel sostituirlo. In Italia oggi ci sono molti più giovani occupati rispetto a prima della pandemia, ed è maggiore anche il numero degli over 50”. 

Secondo Giachetti, molti settori cruciali per l’economia, come l’ingegneria e l’edilizia, dove è difficile trovare professionisti, sono anche quelli in cui le donne sono meno rappresentate, sia per tradizione che per scarse opportunità di carriera. Perseguire la parità di genere è quindi essenziale non solo per una questione di giustizia, ma anche per il progresso e la stabilità economica. 

Le cause della difficoltà nel reperimento di figure professionali sono molteplici, incluso il declino demografico e il cambiamento delle caratteristiche della forza lavoro rispetto alle esigenze del mercato. Per la presidente di Aidda è fondamentale trovare soluzioni a questo “disallineamento” sempre più evidente. Una possibile risposta potrebbe arrivare da un nuovo patto tra imprese, università, Stato ed enti del terzo settore, collaborando per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, formazione e riprofessionalizzazione. 

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