Le monete antiche custodite presso AMA: prime indagini

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Rinvenute durante alcuni scavi del 2016 a nord del territorio di Acquaviva delle Fonti, nella zona denominata Malano, oggi esposte presso il Museo Archeologico di Acquaviva delle Fonti (AMA) a Palazzo de Mari, dodici antiche monete sono tornate alla fruizione della nostra (e non solo!) Comunità.

Attraverso l’interesse e la curiosità di chi scrive, ci si è accostati con massima cautela e circospezione alla “lettura” dei preziosi manufatti, perseguendo il modello della investigazione scientifica pura, al fine di attribuire prime possibili collocazioni temporali a tali bronzi.

I primi esiti rinvenienti dall’osservazione di due semplici visitatori del Museo riportano molto indietro nel tempo. Delle dodici monete esposte, sette sono in buono stato di conservazione e consentono di effettuare ricerche più mirate.

Emesse tra il 138 e il 337 d.C. sono le monete della Roma Imperiale: un sesterzio di Antonino Pio, un follis di Massimiano e un follis di Costantino II. Queste monete confermano la presenza di un nucleo abitativo a Casalis Malani (presso l’Acquaviva odierna) già in età romana.

Coniate cinquecento anni dopo, tra l’886 e il 1028 d.C. sono le quattro monete bizantine con disegni epigrafici di sole lettere o effigi di vari basileus (sovrani) raffiguranti Leone VI e suo fratello Alessandro, Costantino VII e sua madre Zoe, Costantino VII e/o Romano I; il follis di Basilio II e Costantino VII vede la raffigurazione di Cristo Pantocratore.

Anche in questo caso si documenta la presenza abitativa almeno sino a circa mille anni fa nel suddetto territorio di Malano.

Purtroppo taluni ‘vincoli’ non hanno consento di osservare più da vicino il retro delle monete, pertanto è giusto precisare che gli esiti qui di seguito proposti poggiano sulla osservazione di una sola faccia per ogni singola moneta (quella appunto esposta al pubblico); tanto, comunque, è stato sufficiente a costruire le prime seguenti congetture!

Il presente studio anticipa una pubblicazione più puntuale ed articolata curata dagli scriventi che sarà ricca di ulteriori informazioni e potrà forse rappresentare un primo tassello per i professionisti della materia che vorranno approfondire lo studio di queste monete.

Nunzio Mastrorocco – Nicola Montenegro

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