Investimenti green e finanza sostenibile: quanto ne sappiamo?

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(Adnkronos) – Una nuova era di investimenti è all’orizzonte, guidata dalla consapevolezza ambientale e sociale. La recente ricerca commissionata da Adoc-Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Udicon-Unione per la Difesa dei Consumatori e Unione Nazionale Consumatori (Unc), e condotta da Eures su un campione rappresentativo di 1.118 famiglie italiane, ha portato alla luce interessanti tendenze nel panorama degli investimenti sostenibili. 

Solo il 15% del campione è pronto a sacrificare rendimenti inferiori in cambio di un impatto positivo sull’ambiente e sulla società. Allo stesso modo, il 29% degli intervistati preferisce investimenti sostenibili solo se offrono rischi e rendimenti paragonabili agli investimenti tradizionali. Al contrario, un significativo 19% è interessato solo a rendimenti più elevati, trascurando l’importanza della dimensione etica e sociale degli investimenti. 

Nonostante questo, c’è una crescente attenzione verso gli investimenti green, anche se in alcuni casi questa sembra derivare più dalla curiosità che da una vera e propria adesione. Nel 2022, l’11% degli intervistati ha scelto di investire in modo sostenibile, segnando un notevole aumento rispetto al 7% del 2018. 

Ma c’è un’ombra sul quadro: il 25% degli investitori non sa se i propri investimenti siano effettivamente “green”, affidando le decisioni finanziarie a intermediari senza consapevolezza su questo importante aspetto. Questa mancanza di trasparenza evidenzia la necessità di migliorare la comunicazione e la conoscenza degli investitori sugli effetti etici, sociali e ambientali dei propri investimenti. 

La mancanza di informazioni chiare è stata citata dal 28% del campione come principale ostacolo agli investimenti sostenibili, seguita da un ulteriore 16% che ritiene le informazioni attualmente disponibili poco chiare o utili. Ulteriori motivazioni che frenano gli investimenti green includono il rischio finanziario (19%) e il basso rendimento (17%). Altre preoccupazioni riguardano i costi elevati, il timore di greenwashing e la percezione che gli investimenti sostenibili possano generare guadagni solo a lungo termine. 

Tuttavia, c’è ottimismo per il futuro. Una maggiore diffusione di informazioni da parte delle istituzioni finanziarie e una comunicazione istituzionale efficace potrebbero incentivare una crescita significativa degli investimenti sostenibili nei prossimi anni. Se le intenzioni degli investitori si tradurranno in azioni concrete, sarà probabile assistere a un aumento notevole di questa tipologia di investimenti nel breve termine. 

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