Equo compenso: Int, risposta a Mimit su decreto attuazione per professionisti ex lege 4/2013

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(Adnkronos) – “Il ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) ha invitato, attraverso una lettera a firma del direttore generale Gianfrancesco Romeo, le associazioni di rappresentanza professionale ex lege 4/2013 iscritte negli elenchi del ministero a inviare le loro valutazioni sui punti indicati dal Mimit che costituiscono l’ossatura del decreto attuativo che il Mimit dovrà emanare, ai sensi dell’art. 1 comma 1 lettera c della legge 21 aprile 2023, n. 49 sull’ equo compenso. L’Istituto Nazionale Tributaristi (Int), per mano del suo presidente Riccardo Alemanno, ha inviato la settimana scorsa le proprie valutazioni in risposta alla nota del direttore Romeo, ribandendo di condividere la previsione sul compenso dei professionisti ex lege 4/2013 che potrà essere fisso, variabile e a tempo, parere positivo peraltro già confermato nell’interlocuzione iniziata lo scorso anno”. Così, in una nota, l’Int, Istituto nazionale tributaristi.  

“Nella comunicazione il Mimit ha indicato gli 8 punti derivanti dal confronto con “i rappresentanti delle associazioni e delle forme aggregative” tra cui l’individuazione delle aree di attività dei professionisti ex lege 4/2013. Alemanno nella nota ha sottolineato quelle pertinenti per l’attività dei tributaristi che sono: a) attività di amministrazione e gestione b) attività di consulenza h) attività tecnico-operative, ciascuna di esse si può rapportare alle varie caratteristiche dell’attività di questi professionisti”, prosegue ancora la nota.  

Alla voce consulenza il presidente dell’Int auspicava una maggiore specificità, per esempio che fosse seguita da termini che ne individuassero la tipologia come fiscale, informatica, gestionale, ecc. ma nella consapevolezza della eterogeneità delle varie figure professionali ha scritto: “…comprendiamo la necessità di ricomprendere con tale definizione una moltitudine di tipologie di consulenze svolte dai professionisti ex lege 4/2013. Peraltro i tributaristi sono già individuati come professionisti che svolgono attività di consulenza fiscale, attività libera e non soggetta riserve, dal 2001 quando il Ministero delle Finanze con il decreto del 19 aprile indicava soggetti svolgenti professionalmente attività di consulenza fiscale e in forza di ciò abilitabili alla funzione di intermediario fiscale, i tributaristi, proprio in virtù di tale decreto, sono oggi abilitati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il tramite dell’Agenzia delle Entrate, alla predetta funzione professionale”.  

L’Int ha proposto poi di inserire, oltre ai criteri specifici dell’attività professionale quali: la delicatezza e rilevanza dell’incarico, l’originalità e l’accuratezza delle prestazioni rese e le responsabilità assunte dal professionista, anche la riservatezza e il pieno rispetto delle normative vigenti al fine di evitare zone d’ombra che possano ricadere nell’abuso di diritto. La nota a firma del presidente dell’Int si chiude con un riferimento all’organizzazione delle prestazioni professionali, in cui si ritiene che: “debba essere prevista la collaborazione con altre professionalità, il cui apporto sia necessario per completare la prestazione professionale”.  

I tributaristi Int sono fermamente convinti che la collaborazione tra le varie professionalità, nel rispetto delle competenze e delle singole specificità, costituisca un valore aggiunto e una maggiore garanzia per l’utenza. Così il presidente Alemanno sul lavoro del Mimit in tema di equo compenso: ”Ringrazio tutte le componenti del ministero, il ministro urso, il sottosegretario Bitonci, tutta la direzione generale per il mercato, la concorrenza, la tutela del consumatore e la normativa tecnica in particolare la divisione v – servizi assicurativi, servizi e professioni, anche non organizzate in ordini e colleghi, riconoscimenti titoli professionali, che stanno svolgendo un grande lavoro di armonizzazione delle peculiarità delle varie professionalità, fondamentale per dare applicazione all’equo compenso a tutela dei professionisti rappresentati dalle associazioni professionali ex lege 4/2013, così come fondamentale è il lavoro svolto dalle confederazioni tra cui Confassociazioni”, ha concluso.  

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