“Crollo tassa di soggiorno colpisce Italia centrale”

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Il territorio più colpito è stato quello dell’Italia centrale nel confronto 2019-2020 e delle regioni nord-occidentali nel confronto 2019-2021 in termini di scostamento percentuale sugli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno. L’Italia insulare ha registrato la miglior performance di ripresa con un +47,84% rispetto al 2020. E’ quanto emerge da un rapporto del Centro Studi Enti Locali (Csel) elaborato per l’Adnkronos.

Le Regioni maggiormente penalizzate dall’emergenza sanitaria sono state Campania (-62,34%), Toscana (-61,69%) e Lombardia (-55,94%). Si sono invece “difese” Abruzzo (-14,39%), Puglia (-20,10%) e Lazio (-20,57%). Nel 2021 si evidenzia una sostanziale ripresa degli introiti dell’imposta, con performance positive da parte della Sardegna (+73,95%), Friuli (+49,24%) e Liguria (+34,43%), ma anche con situazioni di maggiori difficoltà rispetto al 2020 per quanto riguarda Valle d’Aosta (-38,92%), Lazio (-24,27%) e Piemonte (-24,27%). Analizzando inoltre le prime 3 città con i maggiori incassi complessivi nel triennio (Milano, Firenze, Venezia), la città maggiormente danneggiata risulta essere Firenze, seguita da Venezia e Milano (2020 su 2019), ma rispetto al 2019, nell’anno 2021 è Firenze che registra la minore riduzione (-62,80%). Nel confronto tra i 2 anni di pandemia, Firenze ha ottenuto un leggero incremento del gettito (+1,97%), mentre le altre 2 località hanno registrato un’ulteriore riduzione (Milano -18,41%, Venezia -26,60%)

Nel 2021 si evidenzia una sostanziale ripresa degli introiti dell’imposta, con performance positive da parte della Sardegna (+73,95%), Friuli (+49,24%) e Liguria (+34,43%), ma anche con situazioni di maggiori difficoltà rispetto al 2020 per quanto riguarda Valle d’Aosta (-38,92%), Lazio (-24,27%) e Piemonte (-24,27%).

Csel, nel 2021 timidi segnali ripresa per tassa soggiorno

Nel 2021 si registrano timidi segnali di ripresa del settore turistico e dunque anche sul gettito della tassa di soggiorno, che hanno portato ad un incasso complessivo di 266 milioni di euro si tratta di un aumento del +14,62% sul 2020 quando si è registrato un crollo ma è ancora insufficiente per ritornare ai livelli del 2019. Il gettito 2021 si è fermato a quota 266 milioni ed è stato quindi inferiore del 41% rispetto all’ultimo anno pre-Covid. E’ quanto emerge da un rapporto del Centro Studi Enti Locali (Csel) elaborato per l’Adnkronos.

Nei primi 10 comuni in ordine decrescente di incasso si registrano alcuni cambiamenti, al di là dei primi 3 posti che rimangono occupati da Milano, Firenze e Venezia che hanno incassato, nell’ordine, 17,6 milioni, 15,3 e 10,6 milioni. L’analisi riguarda tutti i Comuni che hanno istituito l’imposta, ad eccezione degli enti che applicano il contributo di soggiorno (Roma Capitale) e il contributo di sbarco (isole minori).

In generale, anche nelle posizioni successive, si registra un incremento di gettito a favore delle località balneari a scapito delle Città d’arte. Il Comune di Rimini, in quarta posizione, ha incassato poco meno di 7 milioni, seguito da Jesolo (poco meno di 4,9 milioni), Bologna (3,9 milioni), Napoli (3,5 milioni), Cavallino-Treporti (3,5 milioni), San Michele al Tagliamento (quasi 3,4 milioni) e Riccione (3,3 milioni).

La ripartizione geografica degli incassi si conferma in linea alle annualità precedenti. In testa le regioni del nord est con oltre 109 milioni, seguite da quelle del nord-ovest (46,8 milioni) e quelle centrali (45 milioni). Chiudono il cerchio Sud e Isole con 39,1 e 25,9 milioni. Per quanto riguarda la ripartizione tra Regioni, il Veneto si conferma al primo posto con 43,3 milioni, il Trentino-Alto Adige al secondo con oltre 35 milioni e la Toscana che torna sul podio con 33,8 milioni a scapito della Lombardia, ferma a quota 31,1. Nel 2021 si evidenzia una sostanziale ripresa degli introiti dell’imposta, con performance positive da parte della Sardegna (+73,95%), Friuli (+49,24%) e Liguria (+34,43%), ma anche con situazioni di maggiori difficoltà rispetto al 2020 per quanto riguarda Valle d’Aosta (-38,92%), Lazio (-24,27%) e Piemonte (-24,27%).

Csel, città d’arte le più penalizzate su tassa soggiorno da effetto covid

Nel confronto tra 2019 e 2020, le città d’arte sono state quelle maggiormente colpite in merito agli incassi derivanti dalla tassa di soggiorno. Siena ha registrano un -78,97%, Torino -59,66% e Matera -35,26%. Tra le località di montagna ha avuto la peggio Cortina con -72,06%, mentre le località di mare hanno avuto un minore impatto negativo, il migliore è San Vincenzo che ha sostanzialmente contenuto le perdite (-2,44%). A metterlo in evidenza è un rapporto elaborato dallo Centro Studi Enti Locali (Csel) per l’Adnkronos che per osservare nel dettaglio l’impatto pandemico nelle diverse tipologie di città italiane, ha analizzato gli scostamenti in 3 località d’arte, 3 località marittime e 3 località di montagna: Località d’Arte: Torino, Siena, Matera, Località marittime: Jesolo (Ve), San Vincenzo (Li), Vieste (Fg); Località di montagna: Cortina d’Ampezzo (Bl), Corvara in Badia (Bz), Courmayeur (Ao).

Nell’anno di parziale ripresa dall’emergenza sanitaria, è San Vincenzo a registrare la migliore performance, incrementando gli incassi del 31,80% rispetto al 2019, seguito da Vieste (+5,44%). A soffrire sono ancora le città d’arte. Rispetto al primo anno di pandemia, il 2021 si rileva di parziale ripresa per gran parte delle città del campione analizzato. Cortina d’Ampezzo è la città con il miglior incremento (+191,49%), seguita da Siena che contrariamente alle altre città d’arte ha sostanzialmente raddoppiato il gettito del 2020 (+128,03%). Le località marittime hanno tutte e 3 incrementato il gettito.

Analizzando complessivamente i dati, emerge che nei primi 2 anni di pandemia le città d’arte sono quelle maggiormente penalizzate, seguite a breve distanza dalle località di montagna, mentre le località marittime sono riuscite a contenere le perdite e, talvolta, anche ad ottenere dei risultati migliori rispetto a quelli conseguiti nel periodo pre-pandemia.

Csel: a Milano, Firenze e Venezia più ristori rispetto a perdite tassa di soggiorno

A partire dal 2020, il legislatore ha messo in campo una serie di misure volte a mitigare gli effetti della pandemia nei confronti degli Enti Locali. Con specifico riguardo all’Imposta di soggiorno i provvedimenti emanati dal Legislatore, con la specifica dei fondi stanziati e delle annualità di riferimento, sono stati per il 2020: 310 milioni di euro, per il 2021: 350 milioni di euro e per il 2022: 150 milioni di euro. E’ quanto segnala lo Csel in un rapporto elaborato per l’Adnkronos, spiegando che pur essendo stanziamenti comprensivi anche delle somme da ristorare a Roma Capitale e ai Comuni che applicano il contributo di sbarco, entrambe fattispecie non analizzate nel presente lavoro, in taluni casi potrebbero essersi verificate situazioni di “extra-gettito” derivanti da somme ristorate superiori rispetto all’effettiva perdita di gettito. Analizzando i 3 principali comuni Milano, Firenze e Venezia, che sono stati maggiormente penalizzati dalla perdita di gettito nel 2020 sul 2019, si nota come nelle 3 località i ristori siano stati maggiori rispetto alle effettive perdite di gettito registrate negli anni 2020 e 2021, in particolare Milano ha ricevuto 16,89 milioni in più, Firenze + 9,028 e Venezia + 2,585 milioni di euro.

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