Io dono…non so per chi ma so perchè

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Perché io dono…

Una domanda o un’affermazione lecita a cui hanno voluto rispondere in tanti all’Incontro – Dibattito del  27 settembre scorso nella Chiesa San Leone Magno.

L’evento organizzato da Fratres Gruppo “Cuore Aperto” OdV di Castellana Grotte con il Presidente Nicola Ivone, ove hanno partecipato S.E. Giuseppe Favale Vescovo della Diocesi Conversano-Monopoli e numerosi Autorità e personalità che quotidianamente si adoperano per la donazione del sangue.

Ricordiamo che l’associazione Fratres è di ispirazione cristiana ed era questo il motivo principale del dibattito: il primo donatore di sangue è stato Gesù Cristo. Infatti, assistente spirituale del Gruppo Don Vito Castiglione Minischetti aggiunge: “Donare nella visione cristiana è quasi un dovere, come Gesù Cristo ha versato il suo sangue per noi, anche noi possiamo attraverso il nostro sangue essere un dono per tante persone”.

Nella serata si è parlato di “donare” da diversi punti di vista: donare sangue, organi, midollo osseo, l’amicizia e il sorriso. Ognuno ha raccontato e ha trasmesso le proprie emozioni e la propria esperienza.

“Donare è dare con assoluta spontaneità e libertà non solo il sangue ma anche il proprio tempo, – così ha introdotto il suo discorso il Presidente Onorario del Gruppo Cuore Aperto Mario Cazzolla, – per me donare ha un significato diverso, rispetto a chi dona normalmente il sangue. Per me donare vuol dire donare se stessi agli altri tramite comunicazione e divulgazione. Dono il proprio tempo, la propria disponibilità, la passione per divulgare negli altri la stessa passione che uno ha messo a disposizione quando ha potuto donare.” 

Il vescovo Giuseppe Favale ha concluso l’evento: “Possiamo sintetizzare tutto in tre parole: la fraternità, la solidarietà e la gratuità. La fraternità è sentirci fratelli e sorelle, appartenere tutti alla stessa famiglia. La solidarietà è la vicinanza e la divisione, cioè sentire che l’altro mi appartiene, in senso genuino dell’espressione, non che io posso farne quello che voglio, mi appartiene per cui non posso rimanere indifferente. E la gratuità significa che si dona non per avere qualcosa in cambio, ma si dona per gioia di donare. Cultura del dono deve riguardare tutti sia credenti che non” .

Valeria Loseva

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