Venerdì 22 ottobre alle ore 18,30, presso la Sala Colafemmina del Comune di Acquaviva, la dott. ssa Marilena Colafemmina e il Prof. Giuseppe Tribuzio presenteranno l’ ultimo romanzo dell’Avv. Achille Signorile dal titolo “La campagna ha mille occhi”.
Di seguito l’articolo pubblicato sul nostro mensile cartaceo “La Voce del Paese”:
LA CAMPAGNA HA MILLE OCCHI DI ACHILLE SIGNORILE
UN PICCOLO ROMANZO DA LEGGERE TUTTO D’UN FIATO
“La campagna ha mille occhi” è questo il titolo dell’ultima fatica letteraria di Achille Signorile, edito da Edizioni Il Foglio a marzo 2021.
Il romanzo è impreziosito dalla Prefazione del prof. Ferdinando Pappalardo, già Docente di Letteratura Italiana e Teoria e Storia dei Generi Letterari presso l’Università degli Studi ‘Aldo Moro” di Bari che offre al lettore interessanti spunti di riflessione.
Un libro da leggere tutto d’un fiato, una scrittura fluida e perfettamente bilanciata nella parte dialogica e narrativa. Si caratterizza per la ricchezza di citazioni letterarie (pg. 19 ‘Il Passero solitario’ di Leopardi, ‘Infinito’ di Leopardi, PG. 37 Sergio Corazzini, pg. 46 John Constable), e concetti della psicanalisi, espressioni dialettali riportate in corsivo. La storia è costruita attorno a pochi personaggi. Si tratta di un ‘piccolo romanzo di educazione anche se non del tutto fedele al modello sette-ottocentesco di questo genere narrativo’. È articolato in 21 capitoli.
“Il romanzo racconta l’impervio transito dalla giovinezza alla maturità, che si consuma attraverso il fallimento del matrimonio del protagonista con una ragazza molto giovane, dunque acerba, desiderosa di affetto e di premurose attenzioni ma incapace di intrattenere un effettivo dialogo con il consorte, e il successivo legame con una donna di qualche anno più grande di lui, ricca della saggezza e della sensibilità che soltanto le dure prove della vita permettono di acquisire. Un transito che, per giungere a compimento, deve però superare un formidabile ostacolo le cui le radici affondano nell’età verde del protagonista”.
Il protagonista di questa storia, il Dott. Marco Santoro laureato in economia e commercio ha uno studio di consulenza tributaria e finanziaria, mette tempo e fatica a comprendere che il demone da cui è ossessionato non è un fenomeno paranormale, ma riemerge dai recessi del subconscio, costituisce la proiezione di un trauma adolescenziale rimosso e a lungo tenuto sepolto dal senso di colpa.
Per porre fine agli incubi che lo tormentano, per sperimentare finalmente la pienezza e l’autenticità dell’amore il protagonista deve compiere un atto estremo che distrugga la sua vecchia identità e gli consenta di risorgere a nuova vita. La morte è un rito di passaggio, la premessa della rigenerazione.
Dalle pagine traspare una vigorosa denuncia dei pregiudizi perbenistici e delle false credenze che pagine producono non di rado danni seri e irrimediabili: fino al grottesco rovesciamento dei ruoli tra vittima e carnefice.
Achille Signorile ci esorta a diffidare delle apparenze e dei luoghi comuni (Pg. 24 Uagliò! Lìvete da ddà, cà sté ‘u diàvele. Ci te véte affacciate, te tiìre p’ ccapidde e te trascenésce abbàsce!; Pg. 27 Ti comprerò una copertina tutta nuova per proteggerti dalla polvere. Pg. 62 Se quell’uomo parla con i miei amici, pensò dirà di me), a liberarci dei tabù, ad astenerci da giudizi frettolosi, specie se motivati dalle consuetudini e dai preconcetti, a coltivare la pietas.
Del resto, scrive il prof. Pappalardo a un buon romanzo “si chiede di parlare al cuore e alla mente, di aiutarci a comprendere meglio noi stessi e gli altri, di riconciliarci con il benefico esercizio dell’immaginazione”.
ISABELLA GIORGIO