NOICÀTTARO, il degrado di piazza Padre Pio

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E’ strano come, a volte, una piccola ricerca su Internet, possa aprire a riflessioni in ordine sparso, su problematiche che, inizialmente avrebbero potuto apparire di recente attualità, salvo poi accorgersi che affondano le proprie radici nella ” notte dei tempi.”

E dunque, si scopre quasi per caso che il degrado e l’abbandono di Piazza Padre Pio, polmone verde di una delle nuove zone residenziali di Noicàttaro, almeno nelle iniziali intenzioni di chi ha progettato la zona, è invece diventata, suo malgrado, un’altra ” Terra di nessuno,” ad arricchire il già vasto corredo dei disastri architettonici di questo paese.

E’ infatti, già dal 2014, la prima segnalazione alla locale testata giornalistica online, Noicattaroweb, da parte di una lettrice Nojana, che nella rubrica ” Riceviamo e pubblichiamo,” rappresentava la rabbia e l’indignazione, mista ad una sorta di scoraggiamento, per lo stato di cronico abbandono in cui versava la piazzetta ornata dall’abituale monnezza e sommersa da erbe infestanti. Le stesse, nel tempo, cresciute rigogliose, senza le rituali operazioni di pulizia, sfalcio e potatura previste nel Regolamento per la Gestione urbana ed Ambiente dell’epoca, con cadenze mensili e  semigiornaliere per la raccolta rifiuti. A distanza di sette anni da allora però, il quadro a tinte fosche evidenziato con quell’appello, non pare cambiato più di tanto. A tutt’oggi, a seguito di un recente sopralluogo in loco, l’unica nota diversa, fra le tante stonate, è l’azzeramento dell’erba nella pinetina, probabile operazione svolta recentemente, ma come di solito, senza che sia stata seguita da un’accurata pulizia del posto, in considerazione della spazzatura di mesi, disseminata fra i pini e nascosta fra i filari di siepe che costeggiano i muri di recinzione delle numerose villette a schiera ubicate in quella zona, compresa una vecchia e consunta antenna parabolica, abbandonata con vergognosa naturalezza (da quanto?) sul marciapiedi.

Per non aggiungere la cronica presenza di un lepidottero, la processionaria del pino, pericoloso per l’uomo e i nostri amici a quattrozampe che ha ormai colonizzato tutti gli alberi della zona e la totale assenza di illuminazione che avrebbe provveduto a tenere lontani malintezionati e piccoli spacciatori affezionati frequentatori del posto, soprattutto nelle ore serali.

Sulla manutenzione  del luogo, stendiamo un altro velo pietoso se, buona parte dei segnali stradali danneggiati da vandali o girati fino a confondere i regolari sensi di marcia e i marciapiedi divelti, ” disattenzione ” che pare essere diventato inconveniente di prassi per il Settore Lavori Pubblici comunale, restano ammonticchiati gli uni sugli altri, eternamente in attesa degli urgenti interventi per ripristinare la sicurezza di pedoni, in modo particolare gli studenti della vicina Scuola Media Pende o persone che volessero sostare in preghiera dinanzi alla statua di Padre Pio posizionata in un angolo della succitata pineta.

E dunque, anche in questo caso e ancora, i cittadini delusi dalla promessa di un ”luminoso cambiamento” che è ancora lontano dalla sua reale attuazione e che tuttora ci raccontano in eterno divenire, possono pensare e dire che l’illusione del cambiamento è stata solo una mercantile operazione di facciata, se i vecchi ormai cronici problemi restano tuttora sottovalutati e irrisolti, continuando a sbandierare un fantastico Quaderno dei Sogni nel tempo diventato uno sbiadito càhier de dolèances?

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