M5S: “Irresponsabili non noi ma chi non dà risposte al Paese”
Sul dl Aiuti, “non partecipiamo al voto a questo provvedimento perchè non ne condividiamo né parte del merito né il metodo, ma questa nostra posizione si sottrae alla logica della fiducia al Governo e dire che si indebolisce l’azione del Governo quando si sta cercando di indicare con chiarezza la linea politica è falso. Chi vuole confondere i piani lo fa per strumentalizzare la situazione e dare a noi la colpa del momento di sofferenza che il Paese sta vivendo”. Lo ha affermato la capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato, Mariolina Castellone, nella sua dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal Governo sul decreto legge Aiuti.
L’esponente Cinquestelle ha richiamato “tre concetti che abbiamo sentito spesso quest’Aula: responsabilità, stabilità, dignità. La responsabilità non è tacere, non è far finta che i problemi non esistano. Irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese. La stabilità si costruisce su basi solide, sulle azioni che il Governo mette in campo”.
“La dignità è quella che stiamo difendendo oggi di un Gruppo parlamentare e di una forza politica che si comporta da anni con lealtà ma subisce attacchi vergognosi”.
Crisi governo, Grillo sta con Conte: in linea “totale” con ex premier
Vira ancora Beppe Grillo, che nel suo ultimo blitz a Roma -trasformatosi in un vero e proprio tsunami – aveva invitato inizialmente i parlamentari a sostenere l’esecutivo, tanto più sul decreto Aiuti: “Non si esce dal governo per un ca..o di inceneritore”, aveva sferzato i deputati in uno dei primi incontri. Poi l’incidente De Masi, il frettoloso allontanamento da Roma, il mancato faccia a faccia con Conte. Ma in questi giorni, delicati per il M5S che sta mettendo a rischio la tenuta del governo, Grillo sta sentendo i suoi, anche con Conte i contatti sono continui. E, riferiscono diverse fonti all’Adnkronos, “è in linea totale” con l’ex premier.
A convincerlo “l’insofferenza toccata con mano nel blitz a Roma – spiega un volto noto del Movimento – ha capito che non ne potevamo più. E anche la base: Grillo ha fiuto oltre ad avere un occhio attento sui commenti sui social. Ha capito che la base è insofferente né più né meno di noi parlamentari”. Da qui, la virata. Già a Roma aveva ragionato sull’ipotesi di appoggio esterno, poi si man mano si è sempre più convinto. “A Roma non ho visto entusiasmo, non c’era più – ha ragionato con alcuni fedelissimi – dobbiamo ritrovarlo, altrimenti il Movimento è fottuto…”. Costi quel che costi, compreso uno strappo inimmaginabile per il fondatore e garante del Movimento solo fino a qualche settimana fa.
(di Ileana Sciarra)
Crisi governo, leghista Tosato: “Se non si riesce ad andare avanti, si voti”
“Noi voteremo fiducia. Togliere fiducia al governo è legittimo, toglierla su questo provvedimento è da irresponsabili”. Così Paolo Tosato della Lega nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al dl Aiuti al Senato. “Non voglio dare giudizi ma una richiesta mi sento di farla: non mettete a rischio questo e il prossimo decreto”.
Ma se non si riesce ad andare avanti “si prenda atto e si vada al voto, i problemi del paese non possono attendere” le dinamiche “macchinose della politica”.
Crisi governo, sondaggista Piepoli: “Perdono tutti, compreso Conte”
“Tanti saluti alla legislatura”, esordisce il sondaggista Nicola Piepoli, parlando all’Adnkronos della prossima crisi di governo. Chi ci guadagna? “Nessuno ci guadagna, ci perdono tutti, è una classica decisione in cui tutti i giocatori perdono, compreso Conte, ciascuno perde qualcosa”.
“Ormai si andrà al voto, ci sono state dichiarazioni che sono rimaste nella mente della gente. I 5 stelle hanno detto: ‘oggi andiamo sull’Aventino’, e tanti saluti, chi va sull’Aventino si ritira. Questo – spiega il presidente dell’Istituto Piepoli – corrisponde a una decisione della controparte, cioè Draghi che ha detto: ‘senza 5 stelle non c’è governo’. La loro posizione l’hanno già espressa, è quasi incoerente la troppa coerenza. Devono rientrare nel loro immaginario perché è l’immaginario che la gente si è fatta di loro, non si possono ritirare. L’auto immagine, in una società dell’immagine, domina. Io devo confermare l’immagine che ho dato, anche Draghi ha dato un’immagine. Quindi siamo fregati”, aggiunge ridendo Piepoli.
“A meno che non ci sia un intervento deciso del presidente della Repubblica. Nulla è assodato, ci vogliono dichiarazioni definitive. Chi decide sono loro, Draghi e Mattarella, attendiamo le loro dichiarazioni”.
Come si è arrivati a questo punto nel Movimento 5 stelle? “Per liti interne – risponde Piepoli – perché c’erano due leader invece di uno: quello che si è staccato, Di Maio, è un buon leader. Anche Conte è un buon leader, e si sono trovati in concorrenza”.
“Siamo già in campagna elettorale, il problema è che non sappiamo quanto dura, prevedo – dice il sondaggista – 20 settimane”. Nel centrodestra la Lega recupererà su Fratelli d’Italia. “Vince chi si allea con altri, e non so come si alleano”, risponde Piepoli .”Non dovrà essere un’alleanza formale ma un patto sacro, di non belligeranza, e deve essere manifestato. Un’unione sacra. E lo stesso vale per Pd e 5 stelle. Anche lì ci deve essere un’unione sacra, una vera unione, non un’unione da mostrare in tv, perché la gente lo sente”.
Crisi governo, Bernini: “Due giorni di non lucida follia M5S”
“Due giorni di non lucida follia che hanno un nome e un cognome: Movimento 5 stelle. Comprendo i travagli interni ma non la presa in giro a quest’Aula e al Paese. Noi non possiamo rimanere appesi alle riflessioni notturne che purtroppo non portano ad una conversione del presidente Conte”. Lo ha affermato la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, nella sua dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal Governo sul decreto legge Aiuti.
“Immagino -ha aggiunto- che il ministro D’Incà trarrà le debite conseguenze come i suoi colleghi ministri e sottosegretari”, che invece “rimangono imbullonati alla loro poltrona. Beppe Grillo direbbe dimettetevi e fatevi accompagnare un’ultima volta a casa con le auto blu pagate dai contribuenti. La verità vi fa male e la coerenza vi difetta. Roma brucia e puzza e voi uscite dall’Aula per un termovalorizzatore”.
“Noi -ha concluso Bernini- continueremo ad essere coerenti ma noi chiediamo coerenza a tutte le forze politiche che hanno sostenuto questo Governo. Se qualcuno non voterà la fiducia nascerà una nuova maggioranza di Governo. Non abbiamo paura delle elezioni, non abbiamo paura di niente”.
Crisi governo e “Papeete 2”, botta e risposta Di Maio-Lombardi
La crisi di governo? “È chiaro a tutti che se oggi non votano la fiducia aprono la stagione del Papeete bis. Un marchio che non si toglieranno più. E da loro non accettiamo lezioni di coerenza”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, attacca nell’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari di Italia per il Futuro, accusando “chi subì il Papeete 1 di fare adesso il Papeete 2”. Ma al ministro replica duramente la M5S Roberta Lombardi, assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio e responsabile Comitato 5S Enti Locali.
“Chi farnetica di Papeete 2 ad opera del M5S – dice Lombardi – si dimostra come sempre un mistificatore della realtà: chi non ricorda le indimenticabili immagini dell’allora Ministro dell’Interno tutt’altro che sobrio e presente a se stesso, seminudo e con cocktails in mano, non durante le sue vacanze ma mentre svolgeva la sua ‘normale’ attività politica’ shakerando di fronte alle cubiste e alimentando la sua personale propaganda politica e sfiduciando l’allora governo di cui faceva parte? Questo è stato il Papeete. Noi oggi lasciamo agli altri la sedicente teoria di sedere dalla parte giusta della storia, noi invece sediamo convintamente dalla parte dei cittadini, e il nostro documento in 9 punti presentato da Conte a Draghi lo certifica”, la replica.
Crisi Governo, Renzi: “Nulla giustifica oggi fine esecutivo”
“Io sono un estimatore del premier Draghi e con la stessa franchezza bisogna avere il coraggio di dire a Draghi che nulla giustifica oggi la fine del governo”. Così Matteo Renzi intervenendo in dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Aiuti al Senato.
“Sono momenti delicati per le democrazie in questo 2022,ci sono difficoltà enormi” e Draghi “deve continuare a fare il presidente del Consiglio perché serve all’Italia. Se oggi ci fosse una crisi, festeggeranno in capitali non democratiche”.
Crisi governo, Berlusconi: “M5S ha voltato spalle a italiani”
“Gli italiani assistono con stupore e preoccupazione a quanto sta accadendo in queste ore ai vertici della politica nazionale. Da troppo tempo, prima con finalità di logoramento e poi con un atteggiamento distruttivo, il M5S sta compromettendo l’esistenza stessa del governo”. Lo scrive il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi.
“Di fronte a questa strategia irresponsabile, della quale i cittadini sono spettatori attoniti, Forza Italia, consapevole delle emergenze da affrontare, non ha mai abbandonato l’atteggiamento di responsabilità avviato con la partecipazione all’esecutivo guidato da Mario Draghi. Il Movimento Cinquestelle ha deciso di voltare le spalle agli italiani. I numeri dicono che il governo potrebbe proseguire il suo lavoro fine alla fine della legislatura anche senza il M5S. Forza Italia – aggiunge l’ex presidente del Consiglio – in continuità con l’atteggiamento di responsabilità che ha sempre contraddistinto la sua azione, attende con rispetto le determinazioni del Presidente Draghi e le indicazioni che darà il Capo dello Stato. È chiaro e innegabile che eventuali elezioni anticipate in un momento così delicato per l’Italia saranno da attribuire unicamente all’atteggiamento irresponsabile dei Cinquestelle”.
“Se questo dovesse accadere – conclude Berlusconi – andare alle urne non ci preoccupa: anzi siamo certi che il risultato elettorale premierebbe il centro-destra e in particolare – come dimostrano tutti i sondaggi – l’atteggiamento responsabile e costruttivo di Forza Italia. In ogni caso siamo pronti ad affrontare ogni eventualità avendo come stella polare l’interesse degli italiani”.
Crisi governo, Letta: “Non disponibili a tirare avanti purchessia”
“Non siamo disponibili a tirare avanti purchessia. Se non ci saranno le condizioni, se gli altri partiti della maggioranza non ci staranno, se altri partiti della maggioranza si sfileranno, allora la parola passerà agli italiani. E noi saremo pronti ad andare davanti agli italiani con il nostro progetto”. Così il segretario del Pd Enrico Letta, in un incontro con la stampa a Milano, dopo lo ‘strappo’ del M5S.
“Se le cose andranno come annunciato in Senato c’è bisogno di un chiarimento politico di fronte al Paese, in parlamento: per noi quella è la strada principale. Si vada in parlamento ad ascoltare il presidente del Consiglio e ogni partito della maggioranza si assuma le sue responsabilità sul proseguo di questa legislatura – ha sottolineato – Quel passaggio è fondamentale perché questo governo è nato in parlamento, il parlamento è la sua fonte di vita e li si deve capire cosa deve succedere”.
“Li ascolteremo le parole del presidente del Consiglio, li diremo la nostra e cioè che si è aperta una fase dove gli ultimi 9 mesi di questa legislatura possono essere ben utilizzati per una svolta sociale. Noi siamo disponibili a una continuazione di questo governo Draghi”, ma se le condizioni non si saranno “la parola passerà agli italiani”, ha affermato Letta.
“La cosa più naturale è che il presidente del Consiglio venga in Aula e li indichi un percorso possibile per i 9 mesi che abbiamo davanti e i partiti politici dicano se questo percorso è convincente oppure no. Quello che si dirà in Parlamento la settimana prossima sarà decisivo, quello che si dirà li consentirà di andare a completare la legislatura o vorrà dirà che si andrà davanti agli italiani” per il voto, ha quindi spiegato il segretario del Pd.
“A me sembra che questa sia un’ipotesi totalmente improbabile dopodiché quando si va in Parlamento il Parlamento è sovrano e quindi ascolteremo tutti”, ha poi replicato alla domanda se fossero disponibili a una maggioranza alternativa senza i Cinquestelle qualora fosse individuata dal presidente della Repubblica.
Crisi governo, Di Maio: “Vertici M5S la pianificavano da mesi”
“I dirigenti M5S stavano pianificando da mesi l’apertura di una crisi per mettere fine al governo Draghi”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nell’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari di Italia per il Futuro. “Sperano in 9 mesi di campagna elettorale per risalire nei sondaggi, ma così condannano solo il Paese al baratro economico e sociale – ha aggiunto – Non potevamo essere complici di questo piano cinico e opportunista, che trascina il paese al voto anticipato e al collasso economico e sociale”.
“Gli sta sfuggendo la situazione di mano, qui si rischia seriamente il voto anticipato – ha quindi sottolineato Di Maio – Stanno giocando, ma oggi se perdiamo Mario Draghi rischiamo il disastro economico. Gli effetti della crisi sono devastanti: saltano i fondi del Pnrr, si va in esercizio provvisorio, non si riescono a fare provvedimenti contro il caro bollette e il caro energia, non si riuscirà a introdurre il salario minimo, non si riuscirà a fare il taglio del cuneo fiscale, salta la battaglia per il tetto massimo al prezzo del gas in Ue, si indebolisce l’Italia ai tavoli internazionali”.
Adnkronos