BRT, nuovo modo di viaggiare per i cassanesi

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BRT, il sistema che cambierà il modo di viaggiare dei cassanesi verso Bari. Ecco cosa prevede.

Si chiama “Bus Rapid Transit” (BRT) e costituisce il futuro del trasporto pubblico locale. Un sistema che a breve dovrebbe coinvolgere anche il territorio di Cassano delle Murge, stando a quanto prevede il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) messo a punto dalla Città Metropolitana di Bari.

La “Azione 4.2.3.4”, infatti, prevede la realizzazione di una “linea BRT low emission” lungo l’unico corridoio radiale extraurbano non servito dalla ferrovia che parte da Bari e si sposta nell’entroterra Murgiano attraversando Bitritto, Sannicandro di Bari, Cassano delle Murge fino a Santeramo in Colle e viceversa.

Il corridoio Santeramo-Bari “è l’unica tra le radiali convergenti sul capoluogo – si legge nel Pums – a non essere servita dalla ferrovia, pur essendo interessata da una mobilità interna di circa 10.000 spostamenti/giorno intercomunali su auto privata e 5.600 passeggeri/giorno su trasporto pubblico extraurbano automobilistico. Ciò colloca questa direttrice al primo posto tra quelle della rete di Trasporto Pubblico Locale automobilistico extraurbano convergente su Bari.  L’offerta di trasporto pubblico nel giorno feriale in periodo scolastico prevede un modello di esercizio con intensificazioni progressive delle corse procedendo da Santeramo verso Bari”.

Che cosa cambierà, dunque, rispetto all’attuale sistema di trasporto, garantito in regime di “monopolio” dalla società privata “Sita”, lungo questa tratta?

Occorre tener conto che il Bus Rapid Transit (BRT) è una soluzione integrata infrastrutturale, tecnologica e organizzativa, che permette di raggiungere gradi di efficienza maggiori rispetto ai sistemi di TPL tradizionali e si fonda sui seguenti principi: utilizzo di autobus ad alta capacità e preferibilmente con motori ibridi/elettrici; sede di percorrenza prevalentemente riservata al loro transito; priorità alle intersezioni; allestimento delle fermate paragonabile a quello di un sistema tramviario; riqualificazione della viabilità interessata dal percorso.

“L’insieme di tali fattori – spiegano gli esperti – permette di raggiungere velocità maggiori rispetto ai sistemi di trasporto autobus tradizionali e, se adottato con frequenze elevate in aree a forte domanda di trasporto, il BRT permette di attrarre un numero di passeggeri molto elevato, riducendo così gli spostamenti urbani in auto privata. Tale soluzione di trasporto rapido di massa è utilizzata in molte città Europee e presenta tempi relativamente brevi di implementazione rispetto a sistemi a rotaia”.

BRT

Fermate del BRT sono state previste: una a Sannicandro di Bari (alle porte Est del Comune), due a Cassano delle Murge (una in corrispondenza dell’ingresso Est ed una a Sud rispetto al nucleo urbano) e una a Santeramo, che rappresenta il capolinea (fermata a Nord del nucleo urbano, in prossimità dell’ex stazione ferroviaria). Al fine di evitare la penetrazione della linea dei BRT nell’ambito urbano di Cassano nelle Murge, si prevede la realizzazione di un nuovo tronco di circonvallazione che intercetterà la S.P. 236 in corrispondenza dell’intersezione con la S.P. 79 e si collegherà alla Via Federico II e Via Ettore Carafa.

Sono previste, poi, altre 4 fermate a Bari: Santa-Fara, Bari Policlinico, Politecnico, Parco 2 Giugno (connettendosi alla linea urbana dei BRT denominata “Lilla”), creando una cinta urbana che lambisce i principali punti di interesse per chi arriva da altri Comuni della Città Metropolitana di Bari, ma anche i punti in cui è localizzato il “Park&Ride” e le fermate delle 4 linee del BRT urbano.

I tempi medi di percorrenza sull’intera tratta, da Santeramo a Bari, sono attualmente di 60 minuti: con la realizzazione del BRT, il PUMS si pone l’obiettivo di diminuire di almeno 10 minuti la percorrenza complessiva, dotando la tratta di mezzi da 84 posti, la preferenziazione della sede e il cadenzamento esteso anche alle ore di minor traffico.

L’investimento previsto per la BRT Bari Santeramo è di 344 milioni di euro.

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