Il bilancio, ancora provvisorio, riferisce di almeno quattro morti, tra cui un operaio di 25 anni a La Trinidad, e una sessantina di feriti in diverse località. Ingenti i danni agli edifici; paura e persone in strada nella capitale Manila.
Sarebbe un operaio di 25 anni che era al lavoro in un cantiere della città di La Trinidad, la prima vittima – ma ce ne sarebbe almeno un’altra – del violento sisma di magnitudo 7.3 che ha colpito la parte nordoccidentale dell’isola di Luzon, nelle Filippine alle ore 8.43 locali (le 2.43 in Italia).
Ferite persone che viaggiavano in auto
Secondo quanto riferiscono le autorità locali, tra i feriti più gravi ci sarebbero almeno cinque persone che viaggiavano rispettivamente a bordo di un suv e di un camion che sono state colpite da rocce staccatesi dalla montagna lungo una strada collinare nella provincia di La Union, tra le città di Baguio e quella di Rosario. Una quarantina di feriti si registrano nella sola provincia di Abra, dove si avvertono scosse di assestamento ogni quarto d’ora.
L’epicentro sulla Cordillera
Si colloca a una ventina di km profondità, in una zona montagnosa sulla Cordillera vicino Tayum, l’epicentro del sisma di questa mattina: “Il terreno ha tremato come se fosse su un’altalena”, ha detto all’agenzia di stampa americana Ap un funzionario della cittadina di Lagangilang, vicino all’epicentro. Diversi danni e tanta paura registrati anche nella capitale Manila, che si trova sempre sull’isola di Luzon, ma a 355 km dall’area più colpita, dove sono stati fatti evacuare diversi grattacieli ed è stato interrotto il traffico ferroviario. L’arcipelago filippino sorge sul cosiddetto “Anello di fuoco del Pacifico”, così soprannominato dai geologi per la gran quantità di terremoti – circa settemila l’anno – che vi si verificano, nella maggior parte di entità lieve.
Roberta Barbi – Città del Vaticano