BergamoSex al via domani.

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Adinolfi: “Non accettiamo dittatura Siffredi”

Apre i battenti domani, a Osio Sopra, nella bergamasca, ‘BergamoSex’, evento dedicato al sesso definito dagli organizzatori “la festa erotica più divertente dell’anno” ed è già polemica. A scatenare il vespaio, la coincidenza di date con la festa patronale di Sant’Alessandro, in programma negli stessi tre giorni, dal 26 al 28 agosto, a Bergamo. Per Mario Adinolfi, fondatore del Popolo della Famiglia e ora leader, insieme a Simone Di Stefano, di Alternativa per l’Italia “un oltraggio cercato e voluto, oltre che colpevolmente autorizzato”. 

Interpellato dall’Adnkronos sull’opportunità che un evento animato da star dell’hard come Rocco Siffredi e Valentina Nappi si svolga negli stessi giorni in cui in città si tiene la festa organizzata dalla Diocesi di Bergamo insieme al Comune, Adinolfi spiega che “non si tratta di voler fare polemica a tutti i costi, ma di porre una questione con la dovuta chiarezza”. Si tratta, dice, “del rapporto e del rispetto che si deve a una tradizione di radice plurisecolare e del rispetto che si deve a un popolo di credenti e a una città che dovrebbe caratterizzarsi per qualità altre rispetto a quelle della sostanziale prostituzione. Noi – prosegue – non accettiamo la ‘dittatura di Rocco Siffredi’, verso il quale, peraltro, io non ho nessun problema personale. E’ verso chi lucra sull’industria del porno online che abbiamo un problema, verso chi facendo milioni di euro devasta, alla base, la formazione morale e culturale e, alla fine, la maturità sessuale dei nostri ragazzi”. Perché “la pornografia si può mascherare come si vuole, ma è oggettivamente una devianza della formazione della maturità sessuale di giovani e giovanissimi”.  

Del resto, “una delle croci del nostro tempo, di questi anni ’20 così particolari, è che una forte crisi valoriale ha fatto si che l’educazione sessuale dei nostri figli, anche piccoli e piccolissimi, purtroppo passi attraverso la pornografia gratuita messa in rete. E tutto questo è incompatibile con un contesto di valori, di credenti, di radice religiosa. Non mi si può dire che questa roba avvenga casualmente, perché avviene per creare la provocazione. E rispetto alla provocazione, la nostra risposta è ferma. C’è una modalità di guardare a queste cose che non è sempre e solo quella condiscendente o ammiccante, perché in questo Paese c’è la tendenza a dire ‘attenzione, guai a dir male’, altrimenti vieni tacciato di iper moralismo o di essere un retrogrado”. Il tema è un altro: “Io voglio dimostrare che ci si può opporre al degrado valoriale, che si può dire che è inaccettabile affiancare una radice così forte e bella, secolare e profondamente religiosa come la festa di Sant’Alessandro, rispetto a un marchettificio a cielo aperto. E se lo si può fare, dimostriamo che c’è un’Italia diversa, che non ha paura di essere tacciata di bigottismo”. Perché “chi ci accusa di essere totalitari o talebani dice cose totalmente risibili, mentre quello che sosteniamo noi, e cioè che la formazione dei nostri bambini e ragazzi è condizionata da quella forma di degrado, purtroppo è la realtà. Esistono studi in tutto il mondo che spiegano la pericolosità della pornografia gratuita online che genera centinaia di miliardi di dollari di fatturato. E, sull’impero del denaro, si devasta la formazione e la maturità sessuale dei nostri bambini e preadolescenti”. (Adnkronos)

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