CCR: aperto solo per…spendere soldi pubblici

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Non funziona, non essendo mai entrato in esercizio, ma da sempre (oltre 9 anni) è un costo per tutta la comunità cassanese.

Parliamo del CCR, il Centro Comunale Rifiuti che si trova su via Mellitto, la cui progettazione e costruzione risale al lontano 2013 (ma l’area attrezzata esiste da ancor prima) che senza essere mai stato utilizzato, costituisce una spesa non indifferente per le casse comunali.

Gli ultimi lavori programmati in questi giorni sono relativi ad un impianto di sorveglianza del costo di oltre 2mila euro (stranamente non inserito nel progetto iniziale) ma soprattutto gli oltre 3mila euro per ripristinare l’impianto elettrico del Centro. Pur non essendo mai entrato in funzione, infatti, pare che l’impianto sia andato in corto circuito “a causa di eventi meteorologici che hanno generato sovratensioni”, si legge negli atti del Comune che autorizzano la spesa.

Un CCR che pure ha ricevuto, sin dal luglio del 2020 quando all’Ufficio Tecnico Comunale c’era ancora l’ing. Satalino, l’autorizzazione alla “messa in esercizio”, in realtà mai avvenuta per cause che si perdono nei meandri delle dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente Carmelo Briano e fra i corridoi del Comune.

Un fatto è certo: a 9 anni dal finanziamento provinciale grazie al quale fu ampliato e reso agibile, a 6 anni dal parere igienico-sanitario della Asl (positivo), a 5 anni dall’approvazione del progetto per farlo diventare non solo un deposito di rifiuti ma un centro per il riuso, a 3 anni dal via libera del Servizio Ambiente della Città Metropolitana di Bari per l’autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche ed a 2 anni dal “Certificato di Regolare Esecuzione” relativo ai lavori di potenziamento, il CCR non è ancora entrato in funzione.

Tranne che per i lavori da fare ed i soldi (pubblici) da spendere!

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