Dallo stop agli stage gratuiti al voto ai 16enni. Il Pd presenta una serie di proposte per i giovani. “I sondaggi dicono che il 40% circa degli italiani non vuole votare o non ha deciso, noi stiamo parlando a quelli, conto moltissimo sui 18enni”, ha detto ieri Enrico Letta a Milano inaugurando la campagna elettorale al fianco di Carlo Cottarelli e degli altri candidati dem in Lombardia. Al voto dei giovani, per i quali secondo i sondaggi il Pd è già primo partito, e alla loro mobilitazione è dedicata una campagna di partecipazione capillare.
Prima sul web – sempre di ieri è l’apertura, con un video di Alessandro Zan, del canale Tik Tok del Pd, su cui però non sarà presente Letta (“niente maschere pirandelliane, gli altri sembrano boomers imbucati alle feste dei 18enni”, dicono dal Nazareno ) – poi sui territori. Non appelli generici o retorici, ma una vera e propria call to action su alcuni temi mirati: diritti, ambiente, ius scholae e integrazione, sport.
“E poi un piano volto prima di tutto a liberare le energie dei ragazzi all’insegna di una parola chiave: ‘autonomia’. Che significa principalmente libertà di realizzarsi nella vita e nella professione”, si spiega dal Pd. Questo il piano in estrema sintesi. La prima proposta è la “dotazione di 10.000 euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’Isee familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa. I costi di questa misura saranno prevalentemente coperti dagli introiti aggiuntivi derivanti dalla modifica dell’aliquota dell’imposta sulle successioni e donazioni superiori ai 5 milioni di euro (pari allo 0,2% del totale delle eredità e donazioni in Italia)”.
E poi, “mai più stage gratuiti. Il Pd propone di rendere l’apprendistato il principale strumento di ingresso nel mercato del lavoro e prevederemo l’abolizione degli stage extra-curriculari salvo quelli attivati nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi, comunque retribuiti e della durata massima di 12 mesi, così da assicurare che lo strumento torni a rappresentare un’occasione di formazione (e non più di lavoro mascherato e sottopagato, come spesso accade ora)”.
“I tirocini che siano effettivamente parte integrante dei curricula di studi (c.d. curriculari) devono avere durata limitata, prevedere rigidi controlli su eventuali abusi e sulla sicurezza e adeguate forme di rimborso delle spese effettivamente sostenute (attraverso l’istituzione di un Fondo dedicato presso il Ministero dell’Istruzione)”.
Inoltre, “azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni ed elimineremo le forme contrattuali atipiche e precarie”. Ed ancora “il sostegno alle ragazze e ai ragazzi nel percorso per uscire di casa prima, potenziando il Fondo di garanzia mutui per la prima casa e introducendo un contributo affitti di 2.000 € per studenti e lavoratori (under 35) in base al reddito”.
Quindi, “pensione di garanzia, che stanzi fin da subito le risorse necessarie a garantire una pensione dignitosa a chi ha carriere lavorative discontinue e precarie. Miglioramento dell’Assegno unico e universale per i figli a carico, potenziando le clausole di salvaguardia, in particolare per le persone con disabilità e le famiglie con figli disabili, e rivedendo il peso della prima casa nel calcolo dell’ISEE utilizzato per l’Assegno unico medesimo”.
Ed infine, “rafforzamento della partecipazione delle ragazze e dei ragazzi alla vita politica del Paese, abbassando l’età del voto a 16 anni e promuovendo l’adozione – già proposta dal Pd nel corso di questa legislatura, e non approvata a causa della sua interruzione anticipata – di una nuova legge per il voto fuorisede, rispettando i principi di integrità, segretezza e libertà del voto”. (Adnkronos)