L’esempio de “La freccia del sud “sostiene i giovani studenti nella pandemia
E’ nato all’interno del Liceo don Lorenzo Milani di Acquaviva delle Fonti, rivolto a due gruppi di studenti dell’indirizzo linguistico, il progetto in lingua inglese su Pietro Mennea, organizzato e condotto dal prof. Domenico Ceo, insegnante di Scienze Motorie, e la prof.ssa Giulia Calfapietro, docente di lingua inglese. Durante quest’anno scolastico la didattica a distanza ha costretto ad una modifica sostanziale il programma di studi dell’educazione fisica, sostituendo, quasi completamente, al movimento e al gioco – sport attività laboratoriali di ricerca e di approfondimento, svolte grazie al supporto della rete e del digitale in genere.
Proprio dal tentativo di trovare un argomento interessante, che fosse una valida risposta alla situazione di grande isolamento nella quale gli studenti sono stati costretti a causa della pandemia, è nato il percorso progettuale “Pietro Mennea dallo sport alla cittadinanza attiva”, svolto in lingua inglese, in modalità CLIL. Il campione di tutti i tempi, che proveniva da una cittadina pugliese e da una famiglia dalle scarse possibilità economiche e che ha fatto dell’Atletica leggera e dei sui record l’orgoglio di un intero paese, è entrato prepotentemente nella vita dei ragazzi, molti dei quali ne conoscevano appena il nome, attraverso la voce dei due docenti e, soprattutto, grazie alle testimonianze video raccolte, agli articoli di giornale nazionali ed internazionali, alle interviste e agli scritti dello stesso Mennea.
Ma l’obiettivo finale di questo percorso è stato quello di presentare Pietro Mennea non soltanto come un grande rappresentante dello sport mondiale, ma come un uomo che, durante tutta la sua vita, ha fatto del sacrificio, della determinazione, della dedizione ad un sogno i suoi punti di riferimento. Persona integra, onesta, che credeva nei giovani e nel futuro, che oltre ad amare lo sport ha dedicato la sua vita alla formazione, all’istruzione – conseguì quattro lauree e divenne docente presso l’Università di Camerino e ad aiutare gli altri fondando una Onlus che porta il suo nome. Questo il desiderio dei due docenti: che Pietro Mennea potesse divenire una guida, un esempio a cui guardare per i ragazzi, soprattutto in questo difficile momento.
Alla fine del percorso gli studenti sono stati invitati a realizzare dei lavori multimediali che, in qualche modo, fossero testimonianza di quanto appreso ed apprezzato su questo diverso modo di “essere scuola”. I risultati sono stati davvero sorprendenti: presentazioni grafiche, fumetti, realizzazioni video, prodotti interattivi creativi e colorati, che hanno portato una nuova vitalità alle giornate scolastiche svolte in DAD. Ognuno di questi lavori è frutto di ricerca personale di immagini e di informazioni, risultato di una riflessione attenta sui temi della realizzazione individuale, della fatica e dell’impegno, delle radici e di una visione del futuro che può trasformarsi in realtà grazie alla pazienza, al coraggio, alla chiarezza delle idee e degli obiettivi da raggiungere.
La prof.ssa Calfapietro ha già contattato la Fondazione Pietro Mennea per fare dono alla signora Manuela Olivieri, compagna del defunto campione, del lavoro degli studenti e raccontarle di quanto entusiasmo parlare de “la freccia del sud” abbia suscitato nella nuova generazione di adolescenti. La stessa docente nutre la speranza di poter realizzare alla fine dell’estate una mostra nella quale poter ammirare i progetti digitali dei ragazzi.
“Un bellissimo esempio di cittadinanza attiva – commenta il prof. Ceo – che pienamente risponde alla richiesta del Ministero di inserire nel percorso di studi degli adolescenti tematiche di Educazione civica e di attenzione e cura degli altri. Non va dimenticato che, fra le tante attività di Pietro Mennea, il campione fu anche rappresentante politico del nostro paese al Parlamento Europeo, facendosi carico delle necessità dei giovani atleti impegnati a farsi strada negli sport più diversi”. Di seguito le brevi riflessioni di alcuni studenti impegnati nel progetto a conclusione dell’intero percorso formativo:
Per chi non è molto interessato all’atletica, leggere la biografia o la carriera sportiva di Pietro Mennea può sembrare noioso: questo è ciò che credevo io prima di svolgere il lavoro assegnatomi per il percorso Clil. Invece il compito si è trasformato in un insegnamento di vita, mi ha posto davanti un modello da seguire e mi ha ricordato alcuni valori che a volte noi ragazzi dimentichiamo o tendiamo a trascurare. ( Gaia Carasso)
Concludere l’anno con questo lavoro è stata una bellissima esperienza, conoscere meglio il personaggio di Pietro Mennea ha rappresentato una ventata di freschezza in un periodo come questo. E’ molto rincuorante vedere come non si sia mai fermato, mi dà la forza di continuare ad andare avanti. Mi piace pensare a Pietro Mennea come ad un vicino di casa, un insegnante o anche il cassiere nell’alimentari dietro l’angolo, un ragazzo di paese che è riuscito a fare di tutto perché lo voleva. (Alice Stano)
Poter lavorare su un progetto riguardante Pietro Mennea è stata per me una grossa opportunità per approfondire la storia di un campione senza tempo. La sua perseveranza e dedizione al lavoro lo hanno reso un orgoglio italiano e per questo lo ritengo il simbolo di un’Italia intraprendente ed un esempio da seguire: nessuna scusa e tanto lavoro portano alla realizzazione di qualsiasi sogno. (Antonio Petrafesa)
Questo progetto ha rappresentato molto per me, perché non soltanto ho potuto dare sfogo alla mia creatività, ma ho avuto l’occasione di rivivere il mito di Pietro Mennea; ciò mi ha permesso di conoscerlo attraverso le sue grandi vittorie e soprattutto in quanto grande esempio di vita. Un uomo che ha saputo raggiungere traguardi incredibili dando valore all’impegno e al sacrificio, e che ha dato prova di essere un campione anche fuori dalla pista. ( Paola Dellisanti)
Il progetto clil che abbiamo svolto su Pietro Mennea era partito come un semplice compito per la scuola ma si è subito trasformato in un’ occasione di approfondire la vita di un’atleta italiano ma anche di una persona con una straordinaria carriera civile e sociale. E’ proprio a livello sociale che mi ha interessato la sua volontà di aiutare le persone con la sua fondazione e i valori che ha deciso di trasmettere. (Graziana Lassandro)