“Crisi in maggioranza”

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La minoranza chiede agli ‘indipendenti’ di “chiudere la commedia” e chiarire in Consiglio la propria posizione. Il prof Resta replica che è in corso “una verifica politica di metà mandato”

Nell’ultimo Consiglio comunale, svoltosi in videoconferenza nel pomeriggio del 14 febbraio, è riaffiorato il tema della “crisi politica” della maggioranza, il convitato di pietra che, da oltre un anno, accompagna il governo Resta.

Angelo Palmisano: “Una commedia tragicomica unica nella storia politica di Turi”

A sollevare la questione è stato il capogruppo di “Patto per Turi”, Angelo Palmisano, che ha posto l’accento sulle posizioni emerse durante la conferenza stampa indetta dagli ‘indipendenti’ (i consiglieri Onofrio Resta, Teresita De Florio e Teresa De Carolis): «Stiamo assistendo – esordisce – ad una commedia tragicomica dal punto di vista politico che nella storia di Turi, a mia memoria, non era mai accaduta. Non si è mai verificato che un sindaco per poter continuare ad amministrare sia costretto a ricorrere all’intercessione di un senatore che, di fatto, la delegittima e la priva delle sue funzioni».

«A mio avviso, sindaco, lei non ha più l’agibilità politica per governare Turi. Da quello che abbiamo appreso dalla conferenza stampa dei tre consiglieri ‘indipendenti’, le nostre osservazioni circa il modo di amministrare sono corrette: c’è una parte della maggioranza che non viene coinvolta, una parte che ha ricevuto un ampio consenso (forse maggiore rispetto a quello di tutta la maggioranza) e che denuncia da tempo profili di non correttezza amministrativa».

Tra i vari “profili critici” attenzionati, Palmisano ne evidenzia quattro.
Il primo è l’agibilità degli alloggi popolari di via Cisterna: «Dopo la lettera della Regione, cosa si è fatto? Quali sono stati gli approfondimenti in merito? Come bisogna comportarsi alla luce delle ormai errate dichiarazioni, sia dell’assessore che del tecnico, circa la non necessità dell’agibilità? Aspettiamo ancora delle risposte».

Segue il project financing per l’ammodernamento della pubblica illuminazione: «Visto che il consigliere Resta ha affermato che il provvedimento è stato portato qualche minuto prima della riunione di Giunta e che nessuno lo ha letto, quando potremo svolgere un Consiglio comunale dove si discuta e si verifichi che i percorsi amministrativi siano corretti e dove si spieghi a tutta la cittadinanza i benefici di questa scelta? Facciamo per l’ennesima volta appello al Segretario generale e al sindaco di convocare un Consiglio comunale tematico, dal momento che per due volte lo avete negato».

Il terzo punto riguarda Piazza Venusio, recentemente restituita alla cittadinanza dopo i lavori di manutenzione: «Sono venuto a conoscenza che qualcuno si è fatto male. Vorrei sapere come è potuto succedere questo incidente, anche perché il nostro Comune sarà comunque coinvolto in un processo giudiziario in cui la responsabilità o la leggerezza di qualcuno potrebbe essere a carico dell’Ente».

«Altra nota dolente è una lettera di un cittadino, che mi è stata recapitata, in cui si denuncia la difficoltà ad essere ricevuto dal sindaco. Un atto grave che denota la scarsa partecipazione all’ascolto dei cittadini». «Non è possibile – riprende Palmisano – soprassedere alle affermazioni del consigliere Resta, che denuncia scorrettezze amministrative abbinate a incapacità politica. Le accuse sono tante. Ad esempio – incalza – mi piacerebbe sapere chi “fa altri interessi rispetto a quelli del nostro Comune”? Che vuol dire “sistemare lavori pubblici e urbanistica”? Queste sono domande a cui esigiamo delle risposte». «Non è sufficiente denunciare e poi votare favorevolmente in Consiglio ogni provvedimento: è una presa in giro a cui il gruppo “Patto per Turi” non vuole più assistere. Il nostro appello – conclude – è che gli ‘indipendenti’ prendano una posizione chiara e netta nei confronti di tutta la comunità, per il bene di Turi e della politica ma soprattutto per la loro onorabilità e l’onorabilità di tutto il Comune».

Onofrio Resta: “È una verifica politica di metà mandato”

«Questa è una verifica politica interna alla maggioranza. La verifica di metà mandato – replica il prof. Onofrio Resta – si fa in tutti i paesi del mondo quando ci sono delle problematiche, che sono quelle che abbiamo denunciato un anno fa e ribadito in conferenza stampa». «La verifica – precisa – è iniziata lo scorso 18 ottobre ma noi l’avevamo chiesta già a luglio 2020; poi, per una serie di situazioni politiche e non amministrative, non è andata avanti».

Quanto al discusso ruolo del senatore Michele Boccardi, Resta taglia corto: «La verifica si fa con la politica e i partiti; e Boccardi è il referente di un partito che ha in Giunta due assessori e varie deleghe».

«Tutte le vostre elucubrazioni, che tendono a dire che il sindaco deve andare via, dimenticano una cosa importante: in un momento in cui si decidono 800 milioni di euro per il Comune di Turi – domanda retoricamente – è più responsabile andarsene o restare in maggioranza e creare un confronto, porgendo qualche volta anche l’altra guancia? Lo diciamo ai cittadini turesi di cui voi non avete mai tenuto conto».

«Certo – chiosa per “accontentare i disfattisti” – non resteremo in eterno: se non avremo contezza del ruolo che Palmisano ha ricordato e se la verifica non andrà bene, costituiremo un gruppo esterno alla maggioranza senza però votare una mozione di sfiducia con l’opposizione».

La replica di Palmisano: “Le verifiche non si fanno in Consiglio comunale”

«Le dico che, politicamente, sta invecchiando male. Forse dimentica – risponde Palmisano – che è vero che le “verifiche politiche” fanno parte della vita di un’Amministrazione ma si fanno all’interno e non in Consiglio comunale. La crisi non l’ha aperta la minoranza, l’avete aperta voi». «Non venga a dire – stigmatizza – che stiamo cospirando per sfiduciare il sindaco; stiamo solo ribadendo che, secondo noi, in questo momento, per vostra irresponsabilità, non ci sono le condizioni politiche per andare avanti. Chiudete questa commedia dando la fiducia al sindaco, piuttosto che venire a farci lezione».

Giannalisa Zaccheo, “il monstrum della cabina di regia” e il sindaco “ostaggio degli indipendenti”

Il dibattito si è concluso con l’intervento del consigliere Giannalisa Zaccheo, che ha riproposto l’analisi pubblicato sulle nostre colonne, precisando che «i contenuti della conferenza stampa non possono passare sotto silenzio o essere annacquati». A parere del capogruppo del Gruppo Misto, i 25 punti qualificanti l’attività di governo su cui gli ‘indipendenti’ hanno chiesto una verifica, «vanno discussi in Consiglio comunale, rispettando il criterio della trasparenza della gestione della cosa pubblica», e non all’interno di una “cabina di regia”, definita «un monstrum del politichese, presieduto dal senatore Boccardi non si sa a quale titolo, che svilisce le istituzioni» e «tiene in ostaggio il sindaco, non per un confronto ma per una trattativa». «Se gli ‘indipendenti’ non ritengono il sindaco adeguato al ruolo, prendano una chiara posizione in Consiglio. Escano dal limbo e ci dicano da che parte stanno». «Questo – termina la Zaccheo – significa rispettare i cittadini e le istituzioni». 

FD

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