E’ finito in carcere uno dei giovani coinvolti, lo scorso 29 gennaio a Bari, in una rissa fra connazionali, tutti cittadini somali.
A far scattare le manette ai polsi del 25enne, con diversi precedenti penali, i Carabinieri della Stazione di Cassano delle Murge che dopo accurate indagini hanno scoperto che il giovane si trovava proprio a Cassano, presso la struttura dell’ex Sprar, in Corso Vittorio Emanuele III, ospite dall’agosto scorso del sistema di accoglienza per rifugiati extracomunitari.
Il 25enne, infatti, era stato fermato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari nel corso di una violenta scazzottata in piazza Moro, assieme ad altri due giovani somali ed era stato condotto in caserma declinando, però, false generalità.
Dopo essere stato denunciato – anche perché per sedare i tre ragazzi ci erano andati di mezzo anche i Carabinieri, colpiti da un pugno nella ressa – e quindi rilasciato, il giovane si era allontanato da Bari facendo ritorno allo Sprar dove ieri sera i militari della Stazione di Cassano lo hanno intercettato e arrestato, dopo una attenta indagine documentale.
A suo carico una lunga lista di reati di diversa natura, di cui ora il 25enne dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria, non ultimo l’aver fornito un falso nominativo alle forze dell’ordine.
Irreprensibile, tuttavia, il comportamento del giovane presso l’ex Sprar di Cassano, stando alle parole del responsabile della struttura Luciano Cafagna che abbiamo interpellato, secondo il quale il giovane somalo non ha mai dato alcun tipo di problema, partecipando alla vita sociale del centro e legando bene con gli altri ospiti e con il personale.