“A scuola sì, ma non così”

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Il “doppio turno”, predisposto da un provvedimento del Prefetto, non convince i sindacati della scuola; diverse le mobilitazioni studentesche per ottenere un potenziamento del trasporto pubblico

Fino al 31 dicembre di quest’anno, per tutti gli istituti secondari di secondo grado dell’area metropolitana di Bari, è stato predisposto uno scaglionamento degli orari di ingresso con due turni a distanza di 100 minuti. Il provvedimento è stato emanato dal prefetto Antonia Bellomo nei primi giorni di settembre e stabilisce dunque che, in ogni istituto, le lezioni partano alle 08.00 per il 75% degli studenti e alle 09.40 per il restante 25%.

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Una scelta, questa, che comunque garantisce l’avvio delle lezioni in presenza per il 100% dei 68.218 studenti attualmente iscritti alle 67 scuole superiori di Bari e provincia e che, soprattutto, scaturisce da una ratio ben illustrata dalla stessa dott.ssa Bellomo all’interno del provvedimento in questione: “Al fine di garantire il limite di riempimento dei mezzi stabilito dalle norme Covid all’80%, si è reso necessario lo scaglionamento degli orari con contestuale aumento delle corse (fino a 250 mezzi in più) e con l’obiettivo di contemperare esigenze diverse: da un lato il diritto allo studio, garantendo la fruizione della didattica in presenza al 100% degli studenti dell’istituzione scolastica di secondo grado, dall’altro la tutela della salute collettiva, assicurando un livello di servizi di trasporto pubblico locale adeguato a soddisfare la domanda in condizioni di massima sicurezza e nel pieno rispetto dei limiti previsti di riempimento dei mezzi”.

ALL’INDOMANI DEL PROVVEDIMENTO

Sempre all’interno del provvedimento, si legge che: “Per facilitare il coordinamento della programmazione delle attività didattiche e dei servizi di trasporto pubblico locale, è in corso di predisposizione un’applicazione informatica” – App che, parafrasando il virgolettato, consentirebbe di conoscere in tempo reale i flussi della mobilità studentesca, fenomeno che vede coinvolta circa la metà degli studenti della città metropolitana di Bari, di cui il 60% in mobilità urbana ed il 40% in mobilità extraurbana.

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Numeri, insomma, non trascurabili e perciò da non sottovalutare, specie in un ambito deficitario qual è quello dei trasporti pubblici nel barese e al Sud in generale. Da anni, infatti, è possibile assistere all’assalto ai pullman e ai treni che si verifica ogni giorno, per tutto l’anno scolastico: studenti che si accalcano, alla ricerca di un po’ di spazio che possa permettere loro di star seduti durante il tragitto, giacché l’alternativa consiste spesso e volentieri nel rimanere in piedi, stipati come sardine; se fino a prima della pandemia tutto ciò era “semplicemente” indecoroso, adesso rappresenta un autentico pericolo per la salute pubblica, anche considerando che non tutti – sia giovani che adulti – dimostrano di avere ad oggi piena consapevolezza dei rischi per sé stessi e gli altri che potrebbero nascere a causa del mancato distanziamento sociale o del non utilizzo delle mascherine in luoghi chiusi e altamente affollati.

In ogni caso, su questo aspetto, già a partire dalle ore immediatamente successive all’emanazione del provvedimento, non sono mancate le polemiche; le prime forti rimostranze sono state avanzate dai sindacati della scuola, tra l’altro risentiti per aver avuto a giugno rassicurazioni sul turno unico: “I dirigenti scolastici sono cascati dalle nuvole. Noi – spiega il dott. Verga, segretario generale di UIL Puglia, in un’intervista rilasciata ai microfoni di Teleregione l’8 settembre – avevamo già espresso perplessità ancor più per il fatto che si lascia fuori il 25% degli alunni e non si può decidere il 7 settembre di prendere questa decisione, specie in relazione alla flessibilità oraria del personale ATA e dei docenti. È inimmaginabile una situazione del genere nella misura in cui, tutt’oggi, non abbiamo le supplenze nominate e non abbiamo ancora assegnato alle scuole le finanze per l’organico aggiuntivo”.

2.000 STUDENTI IN CORTEO A BARI

Manifestazione Bari 2

Al coro delle proteste dei sindacati si sono unite, nell’arco di tutto il mese e con più forza a partire dal 20 settembre, le voci di tutti i protagonisti del mondo scolastico, studenti compresi.

Il 27 settembre, dopo aver organizzato in maniera frammentaria manifestazioni e scioperi dinanzi ai propri istituti, decine di ragazze e ragazzi si sono riuniti in una mobilitazione collettiva a Bari, concertata dal collegio dei rappresentanti degli studenti delle scuole superiori di Bari e provincia. Secondo una stima de Il Corriere della Sera, al corteo, partito da Piazza Umberto per raggiungere Piazza Libertà ed il Palazzo della Prefettura, avrebbero partecipato circa 2.000 studenti.

IN ATTESA DI RISPOSTE CONCRETE E PUNTUALI

Come detto poc’anzi, quella del 27 settembre, è stata – almeno per il momento – la manifestazione clou, successiva a diverse altre, più disgregate, tenutesi nei giorni precedenti dinanzi agli ingressi dei vari istituti di scuola superiore dislocati nella città metropolitana.

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Già il 23 settembre, infatti, la nostra giovane concittadina Martina Del Re, studentessa nonché rappresentante di istituto dell’IISS “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte, inviava alla nostra redazione il seguente comunicato: «Sabato 25 settembre, gli studenti dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Luigi dell’Erba” di Castellana Grotte, supportati dalle loro famiglie, manifesteranno contro le decisioni attuate dal Prefetto di Bari riguardanti lo scaglionamento degli orari di ingresso a scuola. Lo spostamento dell’ingresso alle 9.40 comporta enormi disagi in quanto, posticipando anche l’orario di uscita, diventa arduo se non impossibile concordare gli impegni scolastici con le normali attività extra-scolastiche, che concorrono alla vita sana di uno studente, a maggior ragione se consideriamo il difficile periodo che stiamo attraversando. Questa misura risulta particolarmente inefficace anche perché non è stata supportata da un effettivo potenziamento dei trasporti pubblici: gli studenti sono costretti a viaggiare in condizioni pessime, su mezzi affollati ben oltre la capienza consentita – che ricordiamo essere dell’80% – e a percorrere lunghi tratti a piedi per raggiungere le sedi dei vari Istituti. […] Infine, per ufficializzare i disagi causati da questa disorganizzazione, è stata redatta una lettera di reclamo, indirizzata alla Prefettura di Bari, al Presidente e all’Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia, firmata da genitori e alunni».

Ebbene, due giorni più tardi, la lettera sarebbe arrivata a destinazione, raggiungendo le scrivanie degli organi competenti dai quali, ora più che mai, genitori e studenti attendono una risposta concreta e magari più puntuale di certi mezzi di trasporto pubblico.

Leonardo Florio

SPECIALE ESTERI



SPECIALE SALUTE