È andato a buon fine il progetto che il Comune di Turi, attraverso la Città Metropolitana, ha candidato al Programma “Qualità dell’abitare”, promosso dal Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili. Il nostro Ente ha ricevuto un finanziamento di 700.000 euro per la “riqualificazione sociale” del centro storico, orientata ad una rigenerazione del contesto urbano che faccia ritornare la città vecchia ad essere vivibile per i residenti e attrattiva per i turisti.
A spiegare in cosa consisterà concretamente questo progetto, frutto della condivisione con le associazioni e i referenti degli organi tecnici locali, ci pensa un post del sindaco Tina Resta: «Il progetto – scrive il primo cittadino – prevede interventi straordinari per manutenzione e utilizzo del bellissimo e antico ‘Forno Comunale’, interventi al primo piano della Biblioteca per aprirla così al pubblico e manutenzione di abitazioni di proprietà comunale esistenti nel centro storico».
Il risultato è stato salutato con favore anche dal Comitato per la salvaguardia e la promozione del Borgo Antico: «La qualità dell’abitare di un territorio – annotano sui social – deve partire dalle attività, dai servizi e dal decoro: riattivare l’antico forno comunale, tornare a vivere i luoghi della biblioteca e tornare a dare dignità ad alcuni immobili erano gli obiettivi che ci eravamo posti per tornare a vivere il Borgo Antico. Presto lo faremo».
Distretto Urbano del Commercio
Il finanziamento incassato consentirà all’Amministrazione Resta di proseguire il percorso di promozione del borgo antico, iniziato con l’esenzione, valida per 6 anni, dal pagamento della tassa rifiuti per le nuove attività commerciali che decideranno di investire nella città vecchia. Un percorso che ha raggiunto un’altra tappa decisiva: lo scorso 22 luglio, Turi ha firmato il protocollo d’intesa con i Comuni di Noicattaro e Cellamare per la costituzione del Distretto Urbano del Commercio.
«Con questa sottoscrizione – sottolinea il sindaco Resta – si intende avviare una programmazione di sviluppo locale, cominciando dalla valorizzazione dei nostri centri storici e dei nostri prodotti locali attraverso iniziative di rete, coinvolgendo commercianti, artigiani e imprese. È un processo articolato che vede come facilitatori, insieme ai Comuni, i rappresentanti di categoria e soprattutto gli operatori commerciali dei nostri territori».