La Giunta ha approvato il PEBA, proponendo tre percorsi prioritari d’intervento
È giunto a conclusione l’iter di redazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), redatto dall’architetto Piero Logrillo grazie al finanziamento regionale di 5.000 euro, ottenuto a fronte della compartecipazione dell’Ente per un importo di 1.500 euro.
Avviato nel 2019, il PEBA – che ha coinvolto sinergicamente gli assessorati all’Urbanistica, alle Politiche Sociali e ai Lavori Pubblici – è uno strumento socio-urbanistico finalizzato a programmare gli interventi necessari per rendere gli spazi e gli edifici pubblici accessibili e fruibili a tutti.
I due ambiti
Come illustrato nella Relazione Generale, il Piano si divide in due ambiti di intervento: l’ambito edilizio e l’ambito urbano.
Per quanto riguarda l’ambito edilizio, si è partiti da “un’indagine approfondita delle condizioni di accessibilità e visitabilità degli edifici pubblici e delle aree con verde attrezzato di proprietà comunale. I fattori utilizzati come parametri di valutazione sono stati la presenza di parcheggi riservati, collegamenti verticali (ad esempio, ascensori o servoscala) e servizi igienici dedicati; la qualità degli accessi e del percorso interno, ovvero “la possibilità, anche per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di raggiungere l’edificio, di entrarvi, di fruire di tutti gli spazi e attrezzature e di accedere alle singole unità immobiliari e ambientali, in condizioni di sicurezza e autonomia”.
Per l’ambito urbano, invece, l’analisi conoscitiva si è concentrata sui percorsi pedonali, intesi “come l’insieme di marciapiedi, percorsi, pavimentazioni, rampe, arredo urbano, ostacoli, parcheggi e attraversamenti pedonali”. La prevedibile conclusione cui si è giunti è che “ogni percorso presenta notevoli criticità” e “l’adeguamento ad una accessibilità senza barriere si scontra con gli spazi ridotti destinati ai pedoni e con quelli per gli autoveicoli (sedi stradali) fonte di traffico in costante aumento”.
Il metodo di lavoro
In generale, il metodo di lavoro si è articolato in quattro principali step.
In primis, si sono esaminate le condizioni attuali dei due ambiti (edilizio ed urbano), individuando – in accordo con l’Amministrazione – “gli edifici di competenza dell’Ente da rilevare e i tratti urbani (percorsi pedonali) e/o di collegamento con gli edifici pubblici comunali”.
Perimetrato il campo d’azione, si è passati alla fase operativa, rilevando le barriere architettoniche presenti e redigendo per ogni manufatto un’apposita scheda riepilogativa delle criticità appurate.
Il terzo step è stato quello del percorso partecipativo. Al fine di agevolare “il confronto con i cittadini e le associazioni che rappresentano persone con disabilità”, si sono utilizzati due canali: un questionario online e incontro di presentazione del lavoro in progress.
Quanto al questionario, compilabile anonimamente, “le risposte hanno restituito le criticità incontrate nella fase di analisi, mettendo in evidenza la difficile accessibilità degli spazi urbani e degli edifici pubblici oltre a quelli dei privati aperti al pubblico. Percorsi pedonali degradati con pavimentazione sconnesse in tutte le vie della città, sia del centro storico che della periferia, ostacolati, con dimensioni dei marciapiedi inadeguate per il passaggio di un disabile e senza orientamento per i non vedenti”.
I possibili interventi
L’ultima fase del PEBA ha riguardato le possibili opere di adeguamento, con la stima economica sintetica e di massima dei costi. In particolare, alla luce dei riscontri emersi dal percorso partecipativo, sono stati proposti tre percorsi prioritari su cui intervenire:
1° STRALCIO
Percorsi urbani: Via Massari, Largo Marchesale, via Putignano, via Vincenzo Orlandi, via S. Maria Assunta.
Immobili Comunali: Municipio.
2° STRALCIO
Percorsi urbani: Largo Pozzi.
Immobili Comunali: Palazzo Municipio, Polizia Municipale.
3° STRALCIO
Percorsi urbani: Piazza San Giovanni; via Pietro de Donato Giannini
Immobili Comunali: Distretto ASL.
Il commento dell’assessore Dell’Aera
«Voglio una Turi senza barriere, fisiche e mentali!
Il Comune di Turi ha il suo Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Il Piano, redatto dall’Arch Piero Logrillo grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Regione Puglia, è stato adottato lunedì dalla giunta, dopo una grande attività di coinvolgimento della cittadinanza e delle associazioni. Lo stesso, come da avviso pubblico, adesso resterà a disposizione della cittadinanza per 30 giorni per ulteriori osservazioni.
Non tutti sanno che il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) è un documento obbligatorio, previsto dalla normativa nazionale, che tutti i Comuni dovrebbero avere. Io aggiungo, uno strumento che misura il grado di sensibilità di una comunità al tema della disabilità.
Sono tante le cose di cui Turi necessita, per cui stiamo lavorando con il massimo delle nostre energie, ma questo tema per me ha una priorità particolare».