Cerberus è una ‘figlia’ della stessa Omicron 5 e ad accendere i riflettori su di lei è Eric Topol, scienziato americano direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, California, che su Twitter scrive di un “importante aggiornamento” che arriva “dalla sorveglianza genomica degli Stati Uniti” su Covid, “con una transizione degna di nota: quando BA.5 cala, BQ.1.1 guadagna rapidamente” terreno, “insieme ad altre varianti”, fa notare l’esperto, postando un grafico dei Cdc (i Centri statunitensi per la prevenzione e il controllo delle malattie). Le ultime proiezioni mostrano che Cerberus viene data in crescita dal 2,4% dell’8 ottobre a un 5,7% previsto per il 15, quindi in rapida crescita nel giro di una settimana. In uno scenario in cui BA.4.6, un’altra sottovariante (di Omicron 4) che ha corso parecchio nel Paese, è data al 12,2%, ma ferma rispetto alla settimana precedente.
Per illustrare le caratteristiche di BQ.1.1 lo studioso chiama in causa una mappa delle varianti in circolazione (una mappa dell’evoluzione convergente) e spiega che per le “marcate proprietà immunoevasive” sembrerebbe configurarsi “come il principale ‘motore’ della prossima ondata negli Stati Uniti nelle prossime settimane”.